Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 30 dicembre 2018 vedono arrivare in terza lettura il via libera alla Camera alla Manovra 2019, un passaggio fondamentale per la contestuale approvazione delle pensioni anticipate tramite la quota 100 e del reddito di cittadinanza. Nel frattempo prosegue però la forte dialettica politica tra maggioranza e opposizione, con la prima che si trova a replicare alle forti critiche in arrivo dalle forze di minoranza.

Manovra 2019: il governo ottiene la fiducia su Quota 100 e RdC

Arriva anche dalla Camera in terza lettura il via libera alla legge di bilancio 2019, contenente i provvedimenti chiave di riforma del settore previdenziale e del welfare.

Il governo ha così ottenuto la fiducia sulla Manovra, con 327 voti favorevoli e 228 contrari, oltre ad un solo astenuto. In aula non sono però mancate le polemiche, a partire dalle dure proteste dell'opposizione con un sit-in fuori da Montecitorio del Partito Democratico e l'avvio dell'iniziativa dei gilet azzurri da parte di Forza Italia. Immediata la replica della maggioranza, con il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a sottolineare come le critiche dimostrino che non si vogliono dare aiuti ai poveri, mentre il ministro dell'Interno Matteo Salvini etichetta come "false e surreali" le ipotesi sul rimpasto dell'esecutivo circolate nella serata di ieri. Da sottolineare che l'approvazione rappresenta contestualmente un ulteriore passo in avanti verso l'avvio della nuova quota 100, degli altri provvedimenti di riforma del settore previdenziale e del reddito di cittadinanza.

Brignone (Possibile): vuoto totale dietro agli slogan

"La legge di bilancio 2019 è un collage di mance distribuite in giro, secondo logiche da Prima Repubblica, con l'aggiunta di azioni inconcepibili come la punizione inflitta al Terzo Settore. In tutto questo non c'è traccia delle misure annunciate fin dalla campagna elettorale".

Lo afferma Beatrice Brignone (Possibile) spiegando in questo modo la posizione del proprio partito riguardo al testo della legge in corso di approvazione in Parlamento. Secondo l'esponente dell'opposizione "il reddito di cittadinanza è stato rimandato a gennaio e si scorge solo un grande pasticcio all'orizzonte, mentre servirebbe un serio impegno per aiutare le famiglie in difficoltà".

Mentre, per quanto concerne la riforma della previdenza, "il capitolo pensioni sta prendendo una forma più chiara" visto che "con la scusa di quota 100 vengono bloccate le rivalutazioni e fatti dei tagli alle pensioni già esistenti".

Perego (FI): il cambiamento è una truffa

Anche da Forza Italia proseguono le forti critiche in merito agli interventi inseriti in Manovra riguardo alle pensioni ed alla riforma dell'assistenza. Secondo il Parlamentare di Forza Italia Matteo Perego, "è una #manovracontro l'Italia" perché risultano "tagliati fondi per borse di studio, ricerca e difesa. Bloccate le indicizzazioni delle pensioni sopra i 1.500 euro lordi" mentre "aumenteranno le tasse e saranno bloccati gli investimenti strategici al rilancio dell'Italia".

Una situazione che porta l'esponente dell'opposizione ad un giudizio fortemente critico "lo chiamano cambiamento, altro non è che una truffa".

Damiano (PD): le risorse per pensioni e reddito di cittadinanza non ci sono

Dal Partito Democratico si esprime preoccupazione per l'impianto della Manovra ed in particolare per la mancanza di risorse utili al fine di sostenere le misure previdenziali e di welfare promesse dalla maggioranza. In particolare, Cesare Damiano chiede all'esecutivo "come sia possibile dopo i tagli sotto dettatura imposti da Bruxelles realizzare l’obiettivo del reddito di cittadinanza". Allo stesso modo, i conti non tornerebbero nemmeno per l'aumento delle pensioni più basse, "senza considerare minimamente che oggi, per arrivare alla pensione bisogna aver versato almeno 20 anni di contributi e che, un assegno di 780 euro, visti i bassi salari e le carriere discontinue, richiede anche 35-40 anni di contributi? In questo modo non si incentiva il lavoro nero?", domanda l'esponente Dem attendendo una risposta.