Torna l’emergenza freddo nelle scuole italiane da nord a sud della penisola. L’abbassamento delle temperature per la stagione invernale non è stato compensato dal riscaldamento delle aule. Il ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie è stato caratterizzato da termosifoni non funzionanti e aule come frigoriferi. Addirittura in una Scuola di Melfi ovvero l'istituto comprensivo "M. Ferrara - Marottoli" i bambini hanno fatto lezione con i guanti, data l'aria gelida presente nelle aule.

Stando a quanto scrive il Messaggero, una scuola di Roma su 4 è senza termosifoni.

Vediamo nel dettaglio alcuni dati sul malfunzionamento delle caldaie, soprattutto nella capitale.

Emergenza gelo nelle scuole italiane

Il 25% delle scuole su tutto il territorio romano è in emergenza a causa del malfunzionamento delle caldaie, spiega in una nota il presidente regionale dell'Associazione nazionale presidi, Mario Rusconi. "Il problema dei riscaldamenti nelle scuole – ha spiegato Rusconi – non è legato alle caldaie o perlomeno non solo. La questione riguarda in primis i termosifoni, quelli spenti per il mancato spurgo, quelli accesi troppo tardi o quelli fuori uso per il blocco della stessa caldaia". La situazione non è migliore in alcune scuole superiori di Bari dove molti studenti hanno trovato classi gelide, con situazioni al limite dell'emergenza, in modo particolare al Socrate e al Marco Polo.

Aule fredde, anche all'istituto scolastico “San Lorenzo” di Foggia, dove sono arrivate “otto pompe di calore. Inoltre, sul giornale ilrestodelcarlino si legge del rientro a singhiozzo, a causa delle aule fredde come frigorifero, per oltre 150 alunni delle scuole dell’obbligo di Comacchio. In Campania, la situazione non è stata tanto differente.

Il gelo è stato percepito dagli studenti di più scuole che si sono organizzati con un corteo di protesta, dopo essere entrati nelle aule completamente gelide ed aver provato a fare lezione con cappotti, guanti e coperte.

Infine, va precisato che la temperatura ideale che dovrebbe esserci nelle scuole, secondo un decreto del 1993, poi modificato nel 2006 dovrebbe essere sui 20 gradi, con un’oscillazione accettabile di due gradi.

In genere in caso di problemi, bisogna segnalarli subito al dirigente scolastico. Se non ci dovesse essere riscontro, ci si potrà rivolgersi all’ufficio scolastico provinciale o regionale competente.