Anche gli impiegati della Scuola potranno andare in pensione anticipata a partire dal 2019 con la quota 100 e uscita con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi. Tuttavia le regole di uscita con quota 100, ma anche quelle riguardanti le Pensioni anticipate con i requisiti dei soli contributi che vigono per il personale della scuola sono diverse rispetto a quelle applicate ai colleghi impiegati nella Pubblica amministrazione e ai dipendenti del settore privato. Proprio la diversa articolazione dell'anno scolastico rispetto all'anno solare, infatti, determina la modalità di uscita dei dipendenti della scuola: la prima data utile del 2019 è quella del 1° settembre prossimo.
Per accaparrarsi questa possibilità di andare in pensione chi lavora nella dovrà presentare domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio prossimo prima di presentare la vera e propria domanda di pensione agli uffici dell'Inps.
Pensioni anticipate scuola 2019 e quota 100: ultime novità oggi su domanda entro 28 febbraio
Un piccolo vantaggio ai lavoratori della scuola è dato dalla maturazione dei requisiti necessari per il raggiungimento della pensione anticipata dei soli contributi e delle uscite a quota 100. Infatti, basterà maturare i requisiti entro la fine del 2019 (e quindi anche dopo il pensionamento) per fare domanda entro il 28 febbraio. E pertanto, anche se i contributi necessari per la quota 100 o per le pensioni anticipate dovessero maturarsi dopo l'inizio del nuovo anno scolastico (il 2019-2020), l'uscita avverrà con decorrenza al 1° settembre 2019.
Nel dettaglio, pertanto, oltre alla quota 100 e alla maturazione dei 38 anni minimi di versamenti, gli impiegati della scuola potranno sfruttare questa agevolazione anche per le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi di contributi (per le lavoratrici i contributi necessari sono 41 anni e 10 mesi). Più nello specifico, potranno decidere di andare in pensione anticipata o con la quota 100 gli inseganti delle scuole dell'infanzia e primaria, i docenti delle scuole superiori di primo e di secondo grado, il personale educativo, i docenti di religione cattolica, i dirigenti scolastici e il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata).
Pensione anticipata, quota 100, opzione donna, quota 41 precoci e Ape: modalità uscita scuola
La pensione anticipata con i soli contributi e la modalità di uscita a quota 100 non saranno le uniche misure che potranno essere utilizzate dal personale della scuola per andare in pensione a partire dal 2019. Infatti, le lavoratrici potranno ricorrere all'opzione donna in presenza di 35 anni di contributi versati e con almeno 58 anni di età (59 nel caso in cui avessero lavorato anche come autonome).
Tali requisiti però, a differenza della quota 100 e della pensione anticipata dei soli contributi, devono essere già stati maturati entro la data del 31 dicembre 2018. Ulteriori possibilità di uscita nella scuola sono rappresentate dalle pensioni Ape social, dei lavoratori precoci con la quota 41 (di contributi) e dei lavori gravosi. Ricordiamo che solo le maestre delle scuole dell'infanzia e primaria (tra le varie categorie) hanno visto riconosciuta dal precedente governo la propria attività come "gravosa" e, pertanto, giudicata ammissibile ai fini della presentazione della domanda per l'anticipo pensionistico Ape social e per la quota 41 dei contribuenti precoci. Ai docenti, al personale Ata e agli altri impiegati nella scuola è ad oggi preclusa questa possibilità.