Mancano ormai pochi giorni all'arrivo del mese di agosto e con l'occasione si concretizzerà finalmente il primo assegno per migliaia di lavoratori pubblici che hanno fatto richiesta di fruizione della nuova quota 100. Il meccanismo di accesso anticipato alla pensione prevede infatti per gli statali la maturazione di una finestra semestrale per poter beneficiare dell'assegno pubblico, oltre al conseguimento degli altri requisiti di legge (almeno 62 anni di età e 38 anni di contribuzione).

Uscite flessibili tramite quota 100: dal primo agosto i primi 6mila pensionamenti nella Pa

Stante la situazione, a partire dal prossimo giovedì 1° agosto 2019 prenderà quindi forma ufficialmente il pensionamento per 6.235 lavoratori della Pubblica amministrazione, che si vedranno accreditare l'assegno dell'Inps al posto dello stipendio. Vi è inoltre da sottolineare che il numero potrebbe salire ulteriormente, visto che in giacenza vi sono oltre 30mila domande che attendono di essere lavorate e certificate dall'Istituto di pubblica previdenza. Un elemento che potrebbe far salire il computo di altre 3mila pratiche di accesso alla pensione (considerando che molte richieste in attesa di verifica hanno decorrenza a partire dal 2020).

Le osservazioni in arrivo dall'Istituto evidenziano in ogni caso che le erogazioni avverranno inizialmente in senso provvisorio, visto che da molte amministrazioni si è ancora in attesa di tutti i dati relativi alla storia contributiva dei pensionandi. Motivo per il quale l'importo degli assegni potrebbe comunque essere soggetto a dei ritocchi nei mesi successivi.

I pensionamenti nella Pubblica amministrazione e l'avvio del turn over

L'avvio delle Pensioni anticipate tramite quota 100 all'interno della Pubblica amministrazione resta in ogni caso un passaggio importante per due motivi. Il primo è che in questo modo si completa l'effettivo potenziale d'azione della nuova misura di pensionamento anticipato, visto che finora i dati statistici relativi ai pensionamenti avvenuti non contemplavano le richieste in arrivo dagli apparati pubblici.

Nei prossimi mesi i dati potranno quindi essere aggiornati sull'intera platea potenziale dei richiedenti. Il secondo punto riguarda la questione del servizio pubblico di fronte al turn over, visto che la finestra semestrale di attesa nell'accesso alla pensione doveva servire proprio ad evitare discontinuità o problematiche nell'erogazione dei servizi ai cittadini. Dagli ultimi dati emerge che la maggior parte dei pensionamenti tramite quota 100 si realizzerà all'interno degli enti locali (circa 5mila richieste su 9mila). Altre 2mila riguarderanno invece la sanità (comprendendo medici e infermieri), mentre la parte restante riguarda dipendenti ministeriali. All'appello manca però il personale scolastico, che potrà ottenere il via libera solo a partire da settembre 2019 (in virtù delle regole previste dal Miur e delle uscite regolate sulla base del calendario scolastico).