Non solo riforma delle Pensioni, con l’analisi dei dati e degli effetti della nuova formula Quota 100 per l’uscita anticipata e l’ipotesi Quota 41 e proroga Opzione donna che dovrebbero trovare spazio nella legge di Bilancio 2020 che sarà varata in autunno, come continuano ad assicurare autorevoli esponenti di governo a partire dal vicepremier leghista Matteo Salvini. Ad animare in queste ore il dibattito politico, economico e sindacale anche il taglio agli assegni d’oro, una sforbiciata ai privilegi previdenziali di cui tanto si sta parlando in questa legislatura durante la quale sono stati tagliati, peraltro, i vitalizi agli ex parlamentari.

Pensioni, Fraccaro: ‘Governo cancellerà privilegi dei rappresentanti sindacali’

Stavolta ad essere prese di mira sono le pensioni dei sindacalisti, se ne è parlato oggi durante il question time al Senato della Repubblica. E sembra più che un’idea, ma qualcosa che già starebbe prendendo forma: ci stanno già lavorando concretamente il Ministero del Lavoro guidato da Luigi Di Maio e l’Istituto nazionale per la previdenza sociale presieduto da Pasquale Tridico. "In tempi brevi, brevissimi - ha detto il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro - questo governo eliminerà anche questo privilegio". Così l’autorevole esponente dell’esecutivo gialloverde guidato dal premier Giuseppe Conte, oggi nell’aula di Palazzo Madama - al posto del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio – ha risposto a un’interrogazione parlamentare sui trattamenti pensionistici dei rappresentanti delle diverse organizzazioni sindacali.

‘Sarà eliminata la disparità di trattamento tra sindacalisti e lavoratori’

Avanti dunque con i tagli alle pensioni alte e ai privilegi vari, uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 stelle oggi al governo insieme alla Lega. "Si conferma la volontà – ha detto Fraccaro - di superare quelli che, a tutti gli effetti, rappresentano privilegi inaccettabili e di eliminare – ha sottolineato il Ministro pentastellato - la disparità di trattamento tra sindacalisti e lavoratori".

Il governo e l’Istituto nazionale per la previdenza sociale sono già al lavoro in questa direzione, secondo quanto ha riferito oggi nell’aula del Senato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento. "Il Ministero del Lavoro, insieme all'Inps sta mettendo a punto i dettagli tecnici per riformare questa materia”. Altra carne al fuoco sul fronte dei tagli agli assegni d’oro mentre in vista della nuova manovra economica e finanziaria per il 2020 cresce l’attesa per altre novità previdenziali, a partire da nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro che favoriscano l’accesso alla pensione in anticipo rispetto all’età pensionabile attualmente previste dalla legge Fornero e dalla Quota 100, ovvero 67 anni (più un minimo di 20 anni di contributi versati) nel primo caso e 62 anni (più 38 anni di contributi) nel secondo caso.