La fine della sperimentazione delle Pensioni anticipate a quota 100 a fine 2021 non sarà indolore: in assenza di un'armonizzazione delle misure pensionistiche, chi non riuscirà ad andare in pensione con i requisiti richiesti per l'uscita entro il 31 dicembre 2021 (età minima di 62 anni e almeno 38 anni di contributi), dovrà attendere cinque o sei anni per poter andare in pensione anticipata o di vecchiaia con le vecchie regole della riforma Fornero. Un "super scalone" più ampio della riforma delle pensioni di Maroni del 2004 che prevedeva tre anni di lavoro in più per chi non fosse riuscito ad andare in pensione entro il 31 dicembre 2007.

Data la scadenza della sperimentazione delle pensioni anticipate a quota 100, si ipotizzano migliaia di lavoratori che dovranno rimandare l'uscita in assenza di regole di flessibilità. Quanti saranno gli esodati della quota 100?

Pensioni anticipate: ultime notizie di oggi su uscita alternativa a quota 100 a partire dal 1° gennaio 2022

Sul termine della pensione anticipata a quota 100, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) non dice nulla: non ci sono in previsione regole per armonizzare le pensioni degli esclusi dalla quota 100, ma solo la possibile proroga dell'anticipo pensionistico Ape social e dell'opzione donna. Pertanto, l'uscita negli anni dopo il 2021 sarà garantita solo dalle attuali regole della pensione di vecchiaia (attualmente a 67 anni) e dalla pensione anticipata (con 42 anni e dieci mesi per gli uomini e a 41 anni e dieci mesi per le donne fino al 2026).

Ciò significa un'attesa che si protrarrà per almeno altri cinque anni. In più, il ritardo per la pensione di vecchiaia potrebbe prolungarsi ulteriormente dall'adeguamento dei requisiti anagrafici alla speranza di vita: nel 2029 si prevede addirittura l'età minima di 67 anni e nove mesi. Il vecchio scalone della riforma delle pensioni di Maroni di dodici anni fa riguardò circa 130 mila contribuenti: per evitare che non potessero andare in pensione, Cesare Damiano varò subito la sua riforma con un incremento della spesa per le pensioni di circa 65 miliardi di euro, distribuita nel decennio successivo.

Pensione anticipata quota 100: le alternative della riforma Fornero, Ape social e opzione donna

La situazione che si verificherà alla fine della sperimentazione delle pensioni anticipate a quota 100 a partire dal 2022 sarà paragonabile al post-riforma Maroni. Decine di migliaia di lavoratori saranno tagliati fuori dalla possibilità di andare in pensione perché la maturazione dei requisiti della quota 100 varrà successivamente al termine della sperimentazione.

In molti non potranno uscire da lavoro anche per pochi giorni, compiendo i 62 anni successivamente dopo il 31 dicembre 2021. Ad oggi, le sole misure alternative alla quota 100 sono l'opzione donna e l'Ape social (nel caso in cui verranno prorogate o rese strutturali le relative regole di uscita). L'alternativa per gli "esodati della quota 100" sarà quella di continuare a lavorare per altri cinque o sei anni per raggiungere il requisito di età necessario per la pensione di vecchiaia o i contributi per la pensione anticipata. In alternativa, il Governo potrebbe decidere di introdurre delle regole di salvaguardia che, però, avranno il loro costo e conseguente lievitazione della spesa pensionistica.