La Repubblica ha pubblicato un'intervista a Michele Raitano, economista e docente di Politica Economica alla Sapienza di Roma. L'esperto in materia previdenziale si è soffermato sul tema Pensioni. In particolare si è posto l'accento sulla necessità di trovare nuove soluzioni in vista del futuro. In particolare, il professore ha sottolineato la necessità di far rinascere la commissione sui lavori gravosi generando una flessibilità sull'età d'uscita. A ciò ha aggiunto una certa urgenza di individuare soluzioni che possano permettere, un domani, ai giovani di ottenere un assegno pensionistico dignitoso.

Raitano pensa che bisogna pensare ai giovani

E' noto che Quota 100 andrà ad esaurimento alla fine del 2021, per scelta dell'attuale governo. Si determina così la creazione di un periodo di tempo che, secondo Raitano, dovrebbe essere impiegato per far rinascere la così detta "commissione sui lavori gravosi" e tornare a parlare concretamente di "pensione contributiva per i giovani". Le nuove generazioni da tempo fanno i conti con salari bassi, lavori saltuari e situazioni occupazionali che non assicurano un fluido e continuo versamento contributivo. Tutto ciò, oltre che nel presente, rischia di essere un conto salato per il futuro. "Il rischio - ha sottolineato Raitano - è che da lavoratori poveri diventino anziani poveri".

Raitano ha formulato una proposta di riforma finalizzata ad assicurare alle nuove generazioni un futuro previdenziale che possa essere dignitoso attraverso un sistema contributivo puro.

Raitano pensa a sistema flessibile

L'economista ha messo in chiaro quella che, a suo avviso, sarebbe l'impossibilità a far andare tutti in pensione alla stessa età.

L'uscita dal lavoro dovrebbe essere flessibile commisurata alla gravosità della mansione che si svolge. Non a caso lui parla di pensione di garanzia. "Fissiamo - ha detto - un livello. Ad esempio nessuno può avere una pensione inferiore a 900 euro con 66 anni e 42 di contributi. Poi calcoliamo tutte le combinazioni per età e versamenti.

Se sei sotto quel tetto, lo Stato integra la differenza".

Nell'idea di Raitano esistano agevolazioni contributive per donne, per i così detti caregiver e per i lavoratori precari. "Consideriamo - evidenzia - che i giovani di oggi non avranno l'integrazione al minimo. E che potranno anticipare la pensione solo se il futuro assegno sarà superiore a 1,5 o 2,8 volte l'assegno sociale". L'opportunità di uscire prima sarà possibile solo per chi sarà benestante. Raitano ha definito tutto ciò una "norma folle" e determinata da mere esigenze di cassa. Si attende adesso di capire cosa accadrà nel 2020 sul fronte pensioni.