I Concorsi Pubblici sono rimandati fino al prossimo 3 aprile 2020 al fine di contenere il rischio di contagio dovuto al diffondersi del Coronavirus. È una delle misure che sono state messe in atto all'interno della Pubblica Amministrazione dopo il drammatico acuirsi dei casi positivi da Covid-19 registrati sul territorio italiano. Resta aperta la possibilità di dare seguito alle selezioni finalizzate ad assumere personale sanitario, stante la necessità di reperire professionalità utili a far fronte all'emergenza sanitaria. Rimane aperta anche la possibilità di procedere con le selezioni che risultano legate alla semplice valutazione per titoli e sulla base del cv del candidato.

A confermare lo stato dei fatti è il DPCM dello scorso 9 marzo (in vigore dal giorno successivo), all'interno del quale si evidenzia che "sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica".

Il rilancio dello smart working in tutta la pubblica amministrazione

Anche dal punto di vista della gestione dell'attività lavorativa l'amministrazione pubblica si trova a confrontarsi con la necessità di ridurre le possibili occasioni di contagio. Ecco quindi che parte l'invito a ricorrere allo smart working in ogni occasione laddove quest'ultimo risulta possibile.

Ad agire per assicurarsi che tale strada venga effettivamente seguita sono i dirigenti, che avranno anche il ruolo di coordinare le diverse attività e di gestire le priorità in modo tale da assicurare il buon funzionamento della macchina pubblica. La necessità di adottare il lavoro a distanza coinvolge potenzialmente circa 3 milioni di lavoratori pubblici e si presenta per la prima volta su una scala così vasta.

Una rivoluzione che prevede di coinvolgere però in modo esteso soprattutto il comparto amministrativo, escludendo per ovvi motivi i lavoratori della sanità e delle forze dell'ordine.

Le politiche lavorative della PA per chi deve garantire la propria presenza

Anche nei casi in cui sia indispensabile garantire la propria presenza ai dirigenti della pubblica amministrazione viene richiesto di riorganizzare il lavoro a partire da turni che possano permettere di minimizzare la presenza in ufficio.

Allo stesso modo, le riunioni di presenza devono essere ridotte al minimo e organizzate solo quando non è possibile agire in via telematica. Inoltre, quest'ultime devono essere organizzate in modo tale da assicurare la distanza di sicurezza tra i partecipanti. Infine, viene decretato il fermo di viaggi e missioni di lavoro in Italia o all'estero, tranne che nei casi in cui non siano approvati dai vertici politici o amministrativi. Nel complesso si punta quindi a mantenere in funzione ed efficienza la macchina burocratica cercando di minimizzare i rischi legati alla diffusione del Coronavirus.