Trovare un lavoro a gran parte dei percettori del Reddito di cittadinanza è l'obiettivo del governo Draghi e del ministro del Lavoro Andrea Orlando con il beneficio di bonus che possano far mantenere il diritto al beneficio per altri sei mesi. È questa la mossa verso la quale si muoverebbe la riforma della misura varata dal governo Conte I con la duplice finalità di rendere lo strumento più efficiente ed efficace dal punto di vista della ricerca attiva di un lavoro e di smantellare, almeno in parte, la spesa pubblica del Reddito di cittadinanza non altrimenti sostenibile nel tempo.

Infatti, con il miliardo di euro stanziato nel decreto "Sostegni", la misura nel 2021 avrà un finanziamento pari a 8,5 miliardi di euro, incremento dovuto anche al maggior numero di domande pervenute all'Inps per l'accesso all'indennità.

Riforma RdC, nessuna comunicazione Inps per lavoro fino a sei mesi e 10.000 euro

E, a oggi, sono circa un milione e 300 mila le famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza per un totale di quasi tre milioni di soggetti beneficiari. Ma la riforma di Draghi, già annunciata nelle scorse settimane, dovrebbe portare a una maggiore capacità dello strumento di assicurare un lavoro ai percettori, soprattutto per le fasce ricadenti nell'età attiva e lavorativa.

Non è pensabile un'indennità che duri all'infinito e questo è il pensiero dei tecnici del governo. Pur riconoscendo l'utilità del Reddito di cittadinanza come ammortizzatore che ha permesso a tantissime famiglie di poter affrontare l'emergenza coronavirus, la riforma del mercato attivo è dietro l'angolo. E la soluzione che stanno escogitando i tecnici del ministero del Lavoro guidato da Andrea Orlando è quella di assicurare una sorta di bonus della durata non superiore ai sei mesi ed entro un massimo di 10.000 euro per dare una spinta a trovare o a ritrovare un lavoro per chi l'ha perduto.

Reddito di cittadinanza: nella riforma Draghi più incentivi alla ricerca di lavoro con bonus annuali

Si tratterebbe, sostanzialmente, di una sorta di "franchigia" che permetterebbe ai percettori del Reddito di cittadinanza di poter sospendere il beneficio nel caso in cui si dovesse trovare un lavoro. Dunque, chi accetterà un impiego con contratto a tempo determinato non dovrebbe dare alcuna comunicazione all'Inps di variazione reddituale a meno che la retribuzione complessiva non superi il valore di 10.000 euro o che il rapporto di lavoro vada oltre il periodo dei sei mesi nell'arco dell'anno.

Nel momento in cui dovesse scadere il contratto di lavoro o, comunque, terminare il rapporto impiegatizio, il soggetto interessato tornerebbe a percepire il Reddito di cittadinanza con lo stesso importo ricevuto prima di iniziare a lavorare. Questo bonus, o franchigia, nei piani del governo avrebbe dovuto durare tre mesi, ma i tecnici starebbero spingendo per un intervento più incisivo e duraturo a favore dei percettori in fascia d'età attiva.