Potrebbe arrivare con la legge di Bilancio 2022 la svolta delle pensioni con anticipo di 5 anni a quasi tutti i lavoratori. Nel pacchetto lavoro della Manovra di fine anno il governo potrebbe estendere la misura pensionistica contenuta nei contratti di espansione anche alle imprese più piccole, con evidente ampliamento della platea dei lavoratori interessati all'uscita anticipata. L'attuale soglia dimensionale delle imprese per accedere alle Pensioni del contratto di espansione è fissata infatti a 100 unità lavorative dell'organico aziendale. Inoltre, per le microimprese la pensione anticipata potrebbe arrivare da un meccanismo di revisione dell'ex quota 100.
Pensioni anticipate con 37 anni e 10 mesi di contributi o uscita a 62 anni, ecco le novità per il 2022
C'è innanzitutto la volontà del governo di andare avanti con le pensioni anticipate di 5 anni dei contratti di espansione anche nel 2022. La misura, attiva già dal 2019, con il passare degli anni è stata progressivamente allargata alle imprese via via più piccole. Inizialmente, potevano accedere all'accompagnamento anticipato per la pensione le imprese con almeno 1000 unità lavorative. Il limite è stato poi dimezzato già dal governo Conte II e nella legge di Bilancio 2021 (fino ad arrivare ad almeno 250 addetti). Infine Mario Draghi, nel decreto Sostegni bis di qualche mese fa, ha ulteriormente abbassato l'asticella dimensionale delle imprese con l'inclusione alla misura delle aziende con almeno 100 unità lavorative.
Nei piani del ministro del Lavoro Andrea Orlando è prevista un'ulteriore revisione del limite dei dipendenti e unità lavorative a partire dai 50 addetti. Il che significa allargare la platea dei beneficiari a quasi tutti.
Pensioni, come uscire con 5 anni di anticipo con il contratto di espansione
Le pensioni dei contratti di espansione consentono di accompagnare i lavoratori prossimi all'uscita con 5 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata.
Il che significa che se per obiettivo si ha quello di anticipare la pensione di vecchiaia, il lavoratore può uscire dal lavoro a 62 anni anziché a 67 anni unitamente a 20 anni di contributi. Se l'obiettivo è quello ottenere uno sconto sui contributi della pensione anticipata, l'uscita è maturabile già con 36 anni e 10 mesi di contributi per le donne o con 37 anni e 10 mesi per gli uomini.
Affinché le imprese possano accedere alla misura per agevolare l'uscita dei propri lavoratori è necessario l'accordo con i sindacati e con il ministero del Lavoro. Per le imprese più grandi (da almeno 500 unità lavorative, ma è possibile che il governo includa anche quelle dai 250 addetti) c'è la possibilità di beneficiare di ulteriori misure grazie al ricambio generazionale, ovvero procedendo a una ristrutturazione del personale aziendale con relative assunzioni. Il rapporto minimo attualmente fissato per le aziende più grandi è di un lavoratore assunto ogni tre pensionamenti anticipati.
Pensioni anticipate, una nuova quota 100 per i lavoratori in uscita nel 2022
Tra le misure che possono favorire le pensioni anticipate di 5 anni con i contratti di espansione rientra anche l'ampliamento della cassa integrazione straordinaria per un massimo di un anno e mezzo.
L'ulteriore misura andrebbe a beneficio dei dipendenti che non abbiano potuto accedere allo scivolo (per mancanza dei requisiti di età o di contributi). Allo stato attuale della normativa, l'assegno di disoccupazione Naspi copre per i primi due anni (i primi tre per le imprese più grandi che procedano a nuove assunzioni e alla riorganizzazione del personale) il costo dell'uscita anticipata dal lavoro dei contribuenti che accedono allo scivolo dei 5 anni. Tra i pacchetti delle pensioni relativi al 2022, c'è anche la possibilità per le più piccole imprese (da 1 a 15 dipendenti) di accedere a una nuova quota più agevolata rispetto alle ipotesi di quota 102, 103 o 104 che si stanno facendo in questi ultimi giorni. Si tratterebbe di un fondo ad hoc, sul quale spinge soprattutto la Lega di Matteo Salvini, per permettere pensioni anticipate ai dipendenti vicini alla quota 102 con l'età di base di 63 anni.