Ritocchi alla legge di Bilancio 2022 potrebbero arrivare al Senato entro la fine di questa settimana per la riforma delle Pensioni del prossimo anno. Il disegno di legge di Bilancio 2022, infatti, è atteso a Palazzo Madama nei prossimi giorni e potrebbe riservare delle sorprese rispetto a quanto decretato il 28 ottobre scorso con l'approvazione del provvedimento nel Consiglio dei ministri. Le ipotesi riguardano l'allargamento delle pensioni a 63 anni con l'inclusione di nuove categorie di lavoratori addetti a mansioni gravose, l'incremento dei lavoratori in uscita a 62 anni per le piccole imprese e il dietrofront su opzione donna.

Pensioni anticipate con opzione donna, possibile dietrofront: rimarrebbe l'età di uscita a 58 e 59 anni

Per le lavoratrici, le pensioni anticipate con opzione donna potrebbero tornare con i requisiti validi fino alle uscite del 2021. Nel 2022 potrebbero dunque rimanere i 58 anni di età minima per le dipendenti e i 59 anni per le autonome, oltre a 35 anni di contributi, parametri da raggiungere entro il 31 dicembre prossimo per le pensioni a partire dal 1° gennaio 2022. Il disegno di legge di Bilancio 2022 aveva incrementato a 60 anni il requisito anagrafico minimo di opzione donna per le dipendenti e a 61 anni quello delle autonome. Il testo della legge di Bilancio che approderà in Senato entro la fine della settimana potrebbe quindi riportare i requisiti applicati già nell'ultima proroga della misura di pensione anticipata.

Pensioni anticipate con uscita a 63 anni, vero un allargamento dei gravosi nel 2022

Più probabile del ripristino di opzione donna appare, tuttavia, un intervento parlamentare per le pensioni anticipate con Ape sociale e uscita a 63 anni dei lavoratori addetti alle mansioni gravose. Alle 15 categorie di gravosi già ammessi nel 2018 alla misura, Draghi dovrebbe aggiungerne altre 8, per un totale di 23.

L'ulteriore allargamento delle categorie gravose consentirebbe di ampliare maggiormente la platea dei possibili nuovi pensionati dopo le prime deludenti stime fatte dalla Cgil nei giorni scorsi. Nell'osservare i nuovi requisiti di uscita dettati dalla legge di Bilancio 2022, il sindacato ha prodotto una previsione che parla di appena 32.151 nuove pensioni anticipate nel prossimo anno, con 11.674 domande di uscita con l'Ape sociale a 63 anni nonostante l'allargamento alle attività gravose, e di poco più di 2.000 lavoratrici in pensione con opzione donna.

In generale, i numeri arriverebbero ad appena un quinto delle uscite prodotte dalle precedenti leggi di Bilancio, in particolare rispetto a quella del 2020 che aveva assicurato a 141.918 di andare in pensione prima.

Pensioni anticipate con quota 102 e a 62 anni per le piccole imprese: le ultime novità

Ulteriori novità sono attese per una misura di pensione anticipata che dovrebbe andare a vantaggio di chi lavora in una piccola impresa, da 1 a 15 dipendenti. La misura inserita nel disegno di legge di Bilancio 2022 prevede che l'impresa debba versare in situazione di crisi per poter accompagnare i propri dipendenti alla pensione anticipata a 62 anni accedendo a un fondo ad hoc. Tuttavia, nella legge di Bilancio si parla di 20 milioni di fondo per il 2022 e di 600 nell'intero prossimo triennio.

La Lega di Matteo Salvini spinge affinché a questo fondo siano indirizzati maggiori risorse già per le pensioni del prossimo anno. Nessuna novità, invece, sull'altra misura che dovrebbe debuttare nel 2022: la quota 102 in sostituzione della quota 100. L'uscita dei lavoratori è prevista a partire dai 64 anni di età unitamente a 38 di contributi. Per Draghi la nuova quota è un punto fermo e non dovrebbe essere messa in discussione dal Senato. Tuttavia, Palazzo Madama proverà a utilizzare il dibattito delle commissioni parlamentari per tracciare le prime ipotesi per il 2023, anno in cui al capitolo delle pensioni dovrebbe essere riservato un maggiore sforzo del governo per evitare un repentino ritorno ai requisiti della riforma Fornero.