Nei prossimi mesi arriverà il bonus 200 euro per il caro-prezzi alle categorie che non hanno ancora ricevuto l'indennità e che dovranno presentare domanda all'Inps o alla Gestione previdenziale di appartenenza. Colf, badanti, collaboratori, partite Iva e professionisti con reddito del 2021 entro i 35mila euro, dovranno prestare attenzione alle scadenze per l'invio della richiesta. In particolare, i lavoratori autonomi per i quali si prospetta il meccanismo del "click day" perché i fondi stanziati potrebbero non bastare per tutti. Anche per i lavoratori domestici la scadenza della domanda all'Inps è ravvicinata: si potrà presentare entro il prossimo 30 settembre.

Colf e badanti, per il pagamento a ottobre 2022 del bonus 200 euro serve la domanda Inps

Colf, badanti, babysitter e, in generale, i lavoratori domestici, potranno presentare domanda entro il 30 settembre del bonus 200 euro in vista del pagamento dell'Inps nel mese di ottobre. Per una parte di questi lavoratori, l'Inps ha già provveduto al versamento del bonus nel mese di luglio scorso. In particolare, sulla base delle domande già presentate, i bonus pagati sono stati 427.634 rispetto alle 445.875 istanze. Colf e badanti che non hanno ancora percepito il bonus dovranno procedere con la domanda all'Inps entro fine settembre per non perdere l'indennità.

Bonus a lavoratori stagionali, co.co.co., autonomi occasionali e spettacolo: serve iscrizione Inps

Dovranno altresì presentare domanda del bonus 200 euro, ma entro la scadenza del 31 ottobre, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) che avevano un contratto in essere alla data del 31 maggio 2022; i lavoratori stagionali, o con contratti a termine o a intermittenza, con almeno 50 giornate lavorative effettuate nel 2021 e reddito non eccedente i 35mila euro; i lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo con gli stessi requisiti dei lavoratori stagionali; i lavoratori autonomi occasionali senza la partita Iva, purché iscritti alla Gestione separata Inps alla data del 18 maggio 2022; gli incaricati alle vendite a domicilio, iscritti alla Gestione separata Inps al 18 maggio scorso e con un reddito 2021 non eccedente i 5.000 euro per questa attività.

Partite Iva, possibile click day il 15 settembre 2022 per la presentazione delle domande Inps

Dovrebbero mancare pochi giorni per la presentazione delle domande del bonus 200 euro delle partite Iva non titolari di pensioni. È prevista, infatti, l'uscita del decreto che fisserà le regole per le istanze del bonus e, probabilmente, la data a partire dalla quale si potrà inviare la pratica.

Si tratterà di un "click-day", dal momento che le risorse messe a disposizione dal governo Draghi - 600 milioni di euro per tutti gli autonomi - potrebbero non bastare per tutti i lavoratori interessati. In tal caso, l'assegnazione dei bonus avverrebbe secondo l'ordine di arrivo delle istanze. Ad oggi, si ipotizza che il click day potrebbe avvenire giovedì 15 settembre 2022. Per i professionisti è importante prestare attenzione alla Cassa previdenziale di appartenenza che, in vista del giorno fissato per le istanze, pubblicherà le modalità di gestione della pratica, presumibilmente sul modello utilizzato per gli altri bonus elargiti nei periodi di pandemia.

Bonus Inps, le partite Iva non devono essere già titolari di pensioni: ecco cosa sapere per la domanda

L'accettazione della domanda del bonus 200 euro per le partite Iva e i professionisti - o l'evitare di incorrere in situazioni che richiedano la restituzione dell'indennità - presuppone la conoscenza delle dichiarazioni necessarie per ricevere il sostegno. In particolare, il bonus sarà versato ai lavoratori autonomi e professionisti che non siano titolari di Pensioni, che non abbiano già percepito la prestazione riservata ad altre categorie lavorative differenti e nel limite di reddito nel 2021 di non oltre i 35mila euro. Inoltre, è necessario essere iscritti alla Gestione previdenziale Inps alla data del 18 maggio 2022 (partite Iva) o a una Cassa previdenziale professionale (professionisti). Infine, se un lavoratore autonomo fosse iscritto sia all'Inps che a una Cassa previdenziale, non deve aver presentato precedentemente la stessa domanda a uno dei due istituti.