Gli stipendi dei docenti e del personale Ata della scuola sono ancora bassi rispetto alla media europea: dopo il report dell'Ocse di inizio ottobre che ha messo in evidenza la differenza delle retribuzioni tra insegnanti italiani ed esteri, le attenzioni ad oggi sono puntate sul rinnovo del contratto 2019-2021 - con gli aumenti delle buste paga a regime - e sul taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe consentire, anche con il nuovo governo che si insedierà, qualche incremento dei cedolini grazie allo sconto contributivo. Per superare l'impasse di uno dei contratti della Pubblica Amministrazione scaduto da oltre tre anni, quello della Scuola - ancora in alto mare per quanto concerne il rinnovo - il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, uscente, starebbe per aggiungere 300 milioni di euro, destinati al Fondo per la valorizzazione degli insegnanti, alla dote contrattuale.

Scuola, nuovo contratto Pubblica amministrazione 2019-2021: aumenti stipendi a 100 euro per docenti e Ata

Con l'operazione del ministro dell'Istruzione, gli aumenti degli stipendi dei docenti con il nuovo contratto della scuola 2019-2021 dovrebbero passare da 90 euro lordi mensili a 100 euro. Lo spostamento delle risorse dovrà ottenere il via libera del ministero della Funzione Pubblica e di quello dell'Economia e delle Finanze. Ad oggi, la dote per il rinnovo dei contratti della scuola è pari a 2 miliardi di euro, frutto delle leggi di Bilancio dal 2020 al 2022. Gli aumenti da contratto non diminuiranno di molto il gap medio riscontrato tra dipendenti della scuola italiana e quelli delle scuole degli altri Paesi Ocse.

Proprio a inizio di ottobre, l'Ocse ha pubblicato il report sugli stipendi dei docenti dei Paesi che fanno parte dell'organizzazione internazionale, evidenziando la differenza delle retribuzioni tra i docenti italiani e i colleghi esteri: gli stipendi degli insegnanti italiani mostrano una forbice dai 40 ai 46mila dollari dalle pre-primarie alle superiori, quelli esteri dai 42mila ai 53.500 dollari.

Senza contromisure del governo che si formerà, la differenza delle retribuzioni è destinata a crescere, anche solo considerando l'andamento degli anni dal 2015 al 2021: gli stipendi di un insegnante della scuola secondaria di primo grado sono cresciuti dell'1% in Italia, rispetto al +6% medio dei docenti degli altri Paesi Ocse.

Scuola, dal cedolino di gennaio 2023 aumenti stipendi dal taglio contributivo

Oltre agli aumenti degli stipendi del nuovo contratto scuola 2019-2021, dovrebbe trovare conferma con il nuovo governo anche la misura della quale la maggior parte di insegnanti e Ata ha beneficiato nel corso del 2022, ovvero lo sconto contributivo. Il 2% di bonus, senza alcuna incidenza in negativo sulle pensioni future, dovrebbe essere riproposto anche a partire dal cedolino di busta paga di gennaio 2023 e per tutto il prossimo anno, con un aumento degli stipendi di 25-30 euro a seconda del livello retributivo. La misura, che è in scadenza a dicembre 2022 e costa 3,5 miliardi di euro l'anno, è indirizzata a tutti i redditi entro i 35mila euro lordi all'anno: considerando il livello medio delle retribuzione degli insegnanti e del personale Ata, vi rientra la maggior parte dell'organico scolastico.