Da un lato le migliaia di firme di cittadini milanesi che chiedono il rispetto del parco urbano del Monte Stella e della sua architettura in sintonia con il QT8 (quartiere a firma dell'Arch. Piero Bottoni) che nel nuovo Giardino dei Giusti promosso dalla Associazione Gariwo vedono solamente una violazione del verde pubblico e un sovradimensionamento di cemento assolutamente inaccettabili.  Dall'altro un appello dell'Associazione Gariwo a favore del nuovo Giardino per il quale si sono scomodate grandi firme milanesi.

In merito all'appello della associazione Gariwo abbiamo sentito il Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio di Zona 8, Enrico Fedrighini dei Verdi che sostiene la posizione dei cittadini e mette in discussione la competenza specifica di chi ha firmato l'appello:

"Leggo oggi sul Corriere che l'Associazione Gariwo per controbattere all'ondata di firme da parte di architetti, urbanisti e paesaggisti che chiedono di salvare il Monte Stella e l'attuale Giardino dei Giusti dai muraglioni di cemento progettati dall'architetto Valabrega, ha scritto un appello a difesa del progetto di Valabrega con le firme di eminenti personaggi come Gino Rigoldi, Umberto Veronesi, Andrèe Ruth Shammah, Salvatore Natoli.

Supponiamo per un attimo di vivere in un Paese normale: se io voglio imparare l'analisi della lettura di un testo teatrale, Andreè Ruth Shammaah è un riferimento autorevole; se cerco un nesso fra neopaganesimo, senso del tragico e riscoperta della felicità terrena, Salvatore Natoli è l'uomo giusto al posto giusto. Però se cerco di capire e valutare la sostenibilità di un intervento di trasformazione all'intervento di un parco urbano, mi rivolgo ad architetti e paesaggisti. Non ad altri, i quali bocciano come inaccettabile il Progetto Valabrega.

Quindi al di là dell'aspetto solidaristico di chi ha sottoscritto l'appello di Gariwo mi aspetto che la associazione prenda atto del parere senza appello al progetto Valabrega ed eventualmente entri nel merito delle critiche che sono state mosse al nuovo giardino dagli Urbanisti: Meneghetti, Mioni, Berdini, Brenna, Gibelli, Gardella, dai professori di Composizione Architettonica del Politecnico: Vitale, Bonaretti, Fosso, Bordogna, Carlo Bertelli, Piero Bevilacqua, Salvatore Setti e il molti altri."

Fin qui l'intervista a Enrico Fedrighini, ci pare di poter concludere con un auspicio per Milano, ossia che l'attuale Giardino dei Giusti al Montestella rimanga come è ora, un albero per ogni Giusto su un meraviglioso pianoro verde!