Circuito di Losail. Qatar. Marzo 2015. In un periodo in cui tutte le case motoristiche fanno a gara per toccare, superare in alcuni casi, il punto di non ritorno dei 200 cavalli, qualcuno si è dimenticato di lei. Lei non ha mai fatto alcuno sforzo per raggiungere il limite di cui solo una decina di anni fa il solo parlare era follia . Proprio non vi ricordate? Mancavano pochi giorni alla gara d'apertura del motomondiale 2015 e nel circuito di Losail fu liberata una belva. Il nome? Kawasaki Ninja H2R.

Cos'ha fatto perché si parli di lei in questi toni?

Basta considerare che la velocità massima raggiunta da una moto GP1 nel mondiale attuale è di circa 350 km. Circa nel senso cha ci si è fermati 348 km/h (chiedere a Marquez). Mentre la belva, in quelle calde idi marzo (o giù di lì) del Qatar, quota 350 la raggiunse e non si sforzò poi neanche tanto. Il tachimetro fece registrare i 357 km/h. In media il motore di una moto che corre in GP1 eroga 240 cavalli. La Kawasaki Ninja H2R che impressionò i fortunati che si trovavano sul circuito di Losail (soprattutto giornalisti di testate giornalistiche a due ruote) era munita di 310 cv. Quindi se vi capiterà di sentire qualche folle che vi racconta una strana storia secondo cui la Kawasaki Ninja che si trova ora nelle concessionarie, il mostro da 200 cv, in realtà non è altro che un cucciolo addomesticato, abbiate un po' di comprensione.

Basta togliere 100 cavalli e si ritorna sulla terra

Ma torniamo ai 200 cv della Kawasaki Ninja H2 che si trova nelle concessionarie, la versione stradale della leggenda che durò solo qualche ora, laggiù nel Qatar. Ok. Abbiamo capito che non sono troppi, che magari se ne potevano 300. Si ma quella è un'altra storia.

O non lo è? La Kawasaki avrebbe prodotto una belva solo per impressionare qualche reporters? E se andassimo in una concessionaria Kawasaki e chiedessimo conto di quei trecento cavalli, cosa succederebbe? Incredibile! Una consolidata legge della vita ritornerebbe prepotente: basta pagare e ve li consegniamo. Per chi è disposto a sborsare 50.000 euro, la belva è pronta.

Ma sarà vero? Entrando sul sito ufficiale Kawasaki, accanto al modello NinjaH2, compare anche la Ninja H2R. Se si entra nella pagina, si scopre che non stiamo sognando. Campeggia la scritta "Built Beyind Belief" e se si clicca su "maggiori informazioni" salta fuori una pagina che ha dell'incredibile. C'è scritto che la moto può essere adoperata solo in pista, che persino i ricambi possono essere venduti solo a chi dimostra di essere possessore di una Ninja H2R, la casa declina le proprie responsabilità praticamente su tutto. "I pneumatici di primo equipaggiamento sono progettati esclusivamente per la circolazione in aree private". "Oltre alla regolare manutenzione periodica, si rendono necessarie ispezioni tecniche del veicolo ogni 15 ore di operatività del motore sopra gli 8.000 giri/min".

"Per prevenire perdite di aderenza dei pneumatici, utilizzare sempre apposite termocoperte prima di apprestarsi a condurre il modello H2R. La guida con pneumatici "a freddo" può comportare il rischio di aderenza insufficiente, quindi possibile perdita di controllo del veicolo e/o incidenti e, di conseguenza, potenziali casi di lesioni gravi o decesso".

Quindi non è un sogno? E' tutto vero. E la Kawasaki H2, quella senza la R, quella che ha solo 200 cavalli? Quella che si può guidare anche in strada? Magari un'altra volta. Magari quando ci saremo svegliati.