È profondo rosso per i listini del gruppo Volkswagen quotato in Borsa. Lo scandalo sulle emissioni truccate non poteva che far sentire il suo effetto negativo sul mercato. A Francoforte il titolo è sceso a -18,60%, un picco negativo da record che ha accantonato quello dell’ottobre 2008. Un tracollo da 13 miliardi di euro che difficilmente subirà miglioramenti nelle prossime ore. I vertici di Wolfsburg hanno provato a limitare i danni fornendo alle autorità statunitensi la massima collaborazione per far piena luce su cosa è accaduto. Atteggiamento che mitigherà la sanzione dell’Epa, ma che ha già compromesso la storica reputazione riconosciuta in tutto il mondo.
Il primo a farne le spese di questo terremoto potrebbe essere il Ceo di Volkswagen, Martin Winterkon. La speculazione finanziaria, intanto, è già partita. Dalla Francia non si sono fatti sfuggire l’occasione per mettere all’angolo il gigante tedesco. Il ministro delle Finanze, Bernard Sapin, ha auspicato l’avvento di un’inchiesta europea. Al riguardo non ci sono state conferme né smentite, ma in molti sono pronti a scommettere che il software intelligenteche mascherava le emissioni dei motori diesel di Vw, sia stato utilizzato anche nel Vecchio Continente. Ormai si viaggia con il sospetto: ciò che basta agli eterni secondi per guadagnare una rivincita sui furbetti di Volkswagen.