Importanti novità in arrivo in merito al codice della strada, pene più severe per chi utilizza il telefono alla guida. La necessità di produrre sicurezza e norme, che producano ulteriore senso civico e di responsabilità nei cittadini, questo è tra i principali obiettivi del governo per le nuove modifiche al codice della strada che potrebbero essere introdotte a breve. L'utilizzo dello smartphone alla guida di auto e moto, è tra le principali cause di incidenti stradali e proprio per questo, il governo ha deciso di intervenire inasprendo le pene previste per chi viola la normativa stradale.

Smartphone sequestrato in caso di incidente

Un vero e proprio braccio di ferro dello Stato contro chi utilizza lo smartphone alla guida di auto e moto, questa è una delle varie modifiche, e pertanto solo una prima anticipazione e non ancora una norma effettiva. L'attuale normativa stradale in vigore, prevede la contestazione di una multa per la violazione dell'articolo 173 del codice della strada, per una somma da pagare che va da 161 euro a 646 euro, 5 punti in meno sulla patente e solo in caso di recidiva, la sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi. La modifica della norma in questione, la quale potrebbe entrare in vigore a partire da gennaio 2017, prevede il ritiro immediato della patente anche senza la specifica recidiva, e nel caso in cui la violazione della norma fosse causa di un incidente stradale è previsto il sequestro amministrativo dello smartphone.

Un fenomeno in continua crescita

La riforma del codice della strada era stata approvata dalla Camera dei Deputati circa 2 anni addietro, proprio al fine di tamponare una chiara emergenza della sicurezza stradale, dovuta all'utilizzo sempre più sfrenato del telefono alla guida. Solo adesso la riforma del codice della strada passa al vaglio della commissione trasporti del Senato, che avrà l'ultima parola in merito alla definitiva approvazione delle modifiche alla normativa stradale. L'obiettivo del governo è quello di accelerare i tempi ed approvare la riforma entro il 2016, per poi farla entrare in vigore a partire già da gennaio 2017.