Una volta il Regno Unito era considerato la porta d'accesso del Sol Levante in Europa. La possibilità di aprire stabilimenti con una buona tassazione e godere di un mercato interno ampio e ricettivo, ha attratto numerosi costruttori, come Toyota, Honda, Nissan, Ford e GM (Vauxhall). Con la Brexit c'è stato un brusco risveglio, e il mercato di auto nel Regno Unito è calato del -5% solo nel 2017, contro il +8 del mercato italiano e il +3% fatto segnare a livello europeo. Ma siamo solo all'inizio di quella che potrebbe essere una spirale davvero negativa, così in queste prime settimane del 2018 l'ambasciatore giapponese Koji Tsuruoka ha pensato bene di incontrare Teresa May a Downing Street per prospettare le intenzioni dei costruttori giapponesi.
Cosa producono i costruttori giapponesi in Uk
Tsuruoka chiede per Toyota, Nissan e Honda, ma anche per Hitachi, condizioni per continuare ad operare nel Regno Unito. Lo spauracchio è quello di un Hard Brexit che ponga fine all'unione doganale, con la May che dovrebbe negoziare singoli accordi con i diversi stati. Tutto ciò potrebbe trasformarsi in una palude per costruttori abituati da decenni a considerare l'Europa un mercato comune. I posti di lavoro a rischio sono migliaia, e si tratta di lavoro di qualità, incentrato anche sulle tecnologie del futuro. Toyota nello stabilimento di Burnaston impiega oltre 4.000 dipendenti sulle linee della Avensis e della Auris, e questi modelli hanno anche innovative versioni hybrid.
Nissan ne impiega 7.000 a Sunderland, dove viene costruito uno dei suv più venduti del segmento C, Nissan Qasqhai, ma anche vetture premium con il marchio Infiniti. Honda dà lavoro a 3.500 dipendenti nello stabilimento di Swindon, dove nasce la nuova Civic. Senza libero accesso al mercato europeo, questi poli produttivi potrebbero andare incontro a una graduale dismissione.
PSA, il gruppo francese deve decidere su Vauxhall
La Brexit sta spingendo anche altri grandi produttori di auto verso la scelta di un possibile abbandono del Regno Unito. General Motors nel corso del 2017 ha venduto il marchio e le attività Opel al colosso francese PSA Peugeot - Citroen, che deve prendere una decisione su Vauxhall.
Con il marchio Vauxhall vengono vendute le Opel con guida a destra nel Regno Unito, ma nell'impianto di Ellesmere Port sono già iniziati i tagli al personale. A Parigi, dunque, si studiano con attenzione le mosse di Teresa May. E anche le attività finanziarie di Ford, Ford Credit Europe, potrebbero presto migrare verso un altro paese dell'Unione Europea.