La polizia tedesca ha arrestato un dirigente della Porsche. Il provvedimento è scattato nel corso delle indagini legate al caso Dieselgate, ovvero lo scandalo relativo alle emissioni truccate da parte di alcune aziende automobilistiche per aggirare le norme anti-inquinamento.
La notizia della misura di custodia cautelare scattata nei confronti di un responsabile, è stata confermata dai dirigenti della società automobilistica tedesca.
Dieselgate: arrestato dirigente Porsche
L'arresto del dirigente della Porsche rientra in una serie di indagini che hanno portato le forze dell'ordine a perquisire gli uffici e la residenza dell'indagato, com'era avvenuto nelle settimane precedenti anche per altri colossi dell'auto come BMW, Audi e Volkswagen.
Stando a quanto riportato dalla stampa tedesca e internazionale, il provvedimento di custodia cautelare sarebbe scattato nei confronti di Jörg Kerner, che alla Porsche avrebbe ricoperto il ruolo di responsabile del settore motori. Il dirigente avrebbe lavorato, in precedenza, anche per Volkswagen e Audi.
Secondo le prime indiscrezioni, l'uomo sarebbe accusato di truffa e pubblicità ingannevole. Al momento non sono giunte ulteriori comunicazioni ufficiali da parte dei vertici della Porsche, che stanno attivamente collaborando con gli inquirenti per aiutarli a verificare se l'azienda ha delle responsabilità in merito allo scandalo Dieselgate.
Lo scandalo prosegue, i dettagli
Le indagini sono in corso già da un po' di tempo, visto che la vicenda è emersa circa 3 anni, quando la Volkswagen fu accusata di aver installato su molte auto dei software atti ad ingannare le verifiche sulle emissioni nei motori diesel di produzione tedesca.
Quando la vicenda divenne di dominio pubblico, l'azienda di Wolfsburg riconobbe le proprie colpe, ammettendo di aver inventato ed applicato dei software in grado di truccare le emissioni nocive durante i test, evitando così di incorrere in sanzioni amministrative, a danno però della salute degli automobilisti.
Ad oggi, il Dieselgate è ancora argomento d'attualità, e non ci sorprenderemmo se nelle prossime ore le indagini si ampliassero anche ad altre società del settore: nel frattempo, la Volkswagen nel 2016 ha raggiunto un accordo con un tribunale statunitense, patteggiando per una cifra di 14,7 miliardi di dollari, affinché fosse chiuso il contenzioso relativo ai software introdotti per truccare i motori diesel.