La Citroen C3 si presenta nel 2020 con un restyling che ne aggiorna il design e i contenuti. Si tratta di un upgrade necessario per confermare il successo di un modello che ha già raggiunto le 750.000 consegne nell'arco della sua vita commerciale, iniziata nel 2016. Infatti, proprio negli ultimi quattro anni, questa è stata la vettura più venduta della casa francese, il cui design ha finito per caratterizzare l'intera gamma Citroen, com'è facile notare osservando la C3 Aircross, la Cactus e la C5 Aircross.

Inoltre, la C3 ha aiutato considerevolmente il Gruppo PSA nel segmento B, che ha visto la Peugeot 208 andare incontro ad un calo di vendite negli ultimi anni.

Ad ogni modo, proprio a partire dal 2016 molte cose sono cambiate nel sodalizio francese che ora controlla anche Opel e si appresta a siglare un accordo con FCA.

Citroen C3 ha come "sorelle" non solo Peugeot 208 (nel frattempo rinnovata) e DS Crossback, ma anche Opel Corsa, Lancia Ypsilon e Fiat 500. Il restyling di quest'anno propone innanzitutto un frontale profondamente rinnovato e i fari a LED che diventano di serie sull'intera gamma.

La Citroen C3 cambia nel frontale e aumenta le personalizzazioni

Il facelift della nuova Citroen C3 conferma quell'aria da piccolo Suv che la vettura conserva fin dalle sue origini, quando è arrivata sul mercato con un assetto più alto rispetto a quello delle concorrenti.

Non vi è stata un'opera di ripulitura e addomesticamento delle linee com'è avvenuto nel caso della Cactus. Il nuovo frontale, anzi, mette in risalto una cornice personalizzabile intorno ai fendinebbia che rafforza il concetto degli airbump laterali. Vi è poi una nuova calandra discendente, mentre i fari a LED sono adesso di serie.

Il risultato è quello di un frontale a freccia, più filante rispetto a quello del modello precedente. La fiancata e il posteriore della nuova Citroen C3 hanno subito meno modifiche, mentre le tinte sono 7 e giocano con i dettagli in diverse cromie, per un totale di oltre 90 possibili personalizzazioni.

Internamente, sedili e tessuti sono nuovi, mentre l'infotainment è maggiormente integrato allo schermo 7 pollici.

Sotto il cofano si scommette sui benzina Pure Tech a 3 cilindri da 88 e 110 cavalli, e sul diesel BlueHDi da 100 cavalli.

La Citroen C3 e la concorrenza

Dunque, la nuova Citroen C3 sembra puntare ancora sulla guida rialzata e sulla personalizzazione giovanile. La vettura resta versatile e giocosa, anche se in termini di grinta deve concedere qualcosa alla sorella Peugeot 208 e alla rivale Renault Clio. Al momento, inoltre, manca una versione Hybrid in gamma, fattore che potrebbe far dirottare qualche cliente sulla Toyota Yaris, leader in questo segmento. Da poco è stata introdotta anche la Panda Hybrid, che in Italia potrebbe dare del filo da torcere all'automobile francese.

A gennaio, una vettura venduta su dieci in Italia era ibrida, dunque la mancanza di una C3 Hybrid non dovrebbe durare a lungo.

Tuttavia, la nuova macchina dell'azienda transalpina sembra avere una personalità più accattivante rispetto a qualche seriosa concorrente come la Ford Fiesta e la Volkswagen Polo.

Il mercato in Italia: la Citroen C3 è al quarto posto

Il vero obiettivo della Citroen C3 è quello di rispondere all'agguerrita concorrenza del segmento B. In Italia, la vettura francese a gennaio ha strappato il quarto posto nel suo comparto, conquistando 3.437 clienti. Davanti a lei si è piazzata la rivale Renault Clio, terza con 3.583 consegne. Seconda è la Volkswagen Polo con 3.585 consegne, mentre prima è nettamente la Lancia Ypsilon a quota 6.252.

Se la Lancia Ypsilon appare irraggiungibile nel mercato nostrano, obiettivo specifico della C3 è quello di superare l'eterna rivale Renault Clio.

Inoltre, dovrà resistere all'arrivo di nuovi modelli. Due sono cugine, cioè la Peugeot 208 e la Opel Corsa (già nona e quinta in classifica a gennaio rispettivamente con 2.770 e 3.343 consegne), mentre la terza è la rivale ibrida che potrebbe sbaragliare le carte, la nuova Toyota Yaris in arrivo prossimamente.

Naturalmente, il quadro automobilistico potrebbe essere sconvolto dal coronavirus che al momento minaccia maggiormente i costruttori asiatici.