Ancora è vivo nella memoria di milioni di tifosi quel giorno... La storia scrive 13 maggio 2012 ed è l'ultima opera Italiana del Pinturicchio. Quante lacrime ha versato "Il Capitano" vestendo quella maglia ma quel giorno, insieme a lui, ad avere gli occhi lucidi erano almeno in 40.000 allo stadio, incalcolabili in tutto il mondo. Un capitano osannato dalla sua tifoseria, questo è Alessandro Del Piero.
La giovane promessa: Alessandro del Piero è nato a Conegliano Veneto il 9 novembre del 1974 e sin da bambino ha mostrato a tutti di che stoffa era fatto.
Ragazzo prodigio del San Vendemiano la sua carriera (grazie al parroco presidente della squadra che lo propose al Padova) lo portò nel 1992 ad entrare nelle giovanili della squadra che militava in serie B. All'esordio contro la Ternana, si fece subito notare siglando il 5-0 il primo di quella stagione che lo porto sotto i riflettori di squadre più blasonate.
La sua Signora: Nel 1993 arriva a Torino il giovanissimo attaccante dalle tante promesse. Giampiero Boniperti lo volle alla corte degli Agnelli alla Juventus la "Vecchia Signora". I primi sei mesi giocando nella squadra allievi vinse il blasonato trofeo di Viareggio ma era evidente che l'astro nascente con il suo tocco e la sua intelligenza non sarebbe rimasto a lungo in seconda squadra.
L'esordio nel settembre del 1993 contro il Foggia e da lì il resto del racconto è nei manuali del calcio. Fino al 2001 quando ormai veterano della squadra viene ad essere riconosciuto come capitano.
Il capitano: Un capitano ha spirito, classe, coordinazione. Un capitano è un faro in mezzo al campo che pilota la sua squadra come un metronomo e detta i tempi come un allenatore.
Tutti sapevano che se girava bene Del Piero vinceva la Juventus. Era una pedina dello scacchiere che ha segnato nel bene e nel male il gioco della sua Signora. Ma diversamente da qualsiasi altro giocatore in lui ogni tifoso riconosceva il proprio spirito, perché Il capitano era un tifoso in campo. Giocava a calcio come pochi ma soprattutto tifava per la sua squadra.
Ha saputo aspettare, rendersi utile sopportare anni di delusioni ed anche una retrocessione per non abbandonare la sua amata. Ogni tifoso sa quello che valeva e vale Alessandro Del Piero e non esiste al mondo un solo esperto di calcio che non si tolga il cappello, di fronte ad un artista del calcio ed un capitano che dà davvero peso al ruolo che ha.