Berlusconi tenta l'ultima zampata prima della votazione inparlamento sulla sua decadenza da senatore. Attacca frontalmente il presidente Giorgio Napolitano e i giudici, alzando i toni della polemica e dicendo di avere nuove prove per larevisione del suo processo. Napolitano lo bacchetta e con una nota diffusa dal Quirinale, fa sapere che non ci sono più le condizioni per l'accoglimento di una eventuale richiesta di grazia. 

Il presidente Napolitano è rimasto molto infastidito dallapressione degli uomini di Berlusconi e dal loro continuo e sfibrante gioco ad alzare l'asticella della polemica.

Considera tale strategia, come l'ennesimo tentativo di Berlusconi di stendere una cortina fumogena sulle vicende giudiziarie a suo carico.

Dopo che la minaccia più grande di Silvio Berlusconi, la cadutadel governo con conseguenti elezioni anticipate, sembra per ora disinnescatadalla mossa di Alfano, che con una scissione interna al Pdl, ha garantito pienosostegno al governo di Enrico Letta, Berlusconi sembra davvero arrivato al capolinea della sua avventura di politicaattiva.

Definendo come colpo di stato la votazione sulla sua decadenza, Berlusconi, ha raggiunto il limite massimo nei rapporti già tesi con il presidente Giorgio Napolitano, che fino ad ora si era sempre adoperato per stemperare i toni e per mantenere civile il dialogo politico.

Se Berlusconi pare arrivato alla fine della partita anche il Presidente della Repubblica sembra molto affaticato, provato oltre che dalle polemiche interne,dalla grana della sua richiesta di testimonianza nella vicenda dei rapportiStato-mafia.

Un insieme di situazioni che potrebbe indurre Napolitano alle dimissioni nel 2014, dopo aver concordato con Letta e Alfano la riforma della legge elettorale.

Obiettivo che gioverebbe a tutti gli attori politici. Napolitano potrebbe chiudere bene la sua presidenza, Letta avrebbe un anno di tempo per dimostrare la bontà della sua azione di governo e rintuzzare lo scalpitante Renzi, mentre Alfano ha bisogno di termpo di creare consenso intorno alla sua nuova creatura politica, il Nuovo Centrodestra.