La concretezza del linguaggio e la chiarezza dei contenuti politici non sono caratteristiche che oggi è facile riscontrare nel palcoscenico della politica italiana ed è anche per questo motivo che l'apparizione del cittadino a cinque stelle, Alessandro Di Battista, a Servizio Pubblico ha riscosso un enorme successo tra il pubblico presente in studio alla trasmissione di Santoro e, con molta probabilità, anche tra i molti che da casa seguivano i suoi ragionamenti espressi in un linguaggio distante dal "politichese" cui siamo abituati.
Il punto, infatti, non è condividere o meno il pensiero di Di Battista relativamente ai contenuti da lui espressi bensì ammettere che il suo discorso non ha fatto ricorso a ragionamenti da laboratorio politico che servono soltanto a sviare le domande e confondere gli ascoltatori.
Di Battista ha dimostrato di non avere domande scomode o imbarazzanti a cui non potere rispondere, ha dimostrato di avere il coraggio di denunciare con forza le storture del sistema e di condividere un progetto politico che nasce dal basso e che conduce ad una visione alternativa della società e, Dio solo sa, quanti cittadini, da decenni, auspicano un reale cambiamento.
Durante la puntata non sono mancati momenti di tensione ed, in particolare, degno di nota è stato lo scontro verbale tra il giornalista Marco Travaglio e Stefano Fassina (Pd). Quest'ultimo, domandando ironicamente se Travaglio fosse diventato renziano, riceve la secca risposta del giornalista: "Renziano lo dice a sua sorella!".