Per chi ha assistito in questi giorni alle dichiarazioni di voto dei singoli partiti in occasione dell'approvazione dell'Italicum, non avrà potuto fare a meno di notare come fossero evidenti gli schieramenti. Da una parte Pd, PdL e NCD che dichiaravano voto favorevole. Dall'altra tutti gli altri, dal M5S alla Lega, passando per SEL e Fratelli d'Italia, fino alla pilatesca astensione di Scelta Civica.

Il perché è presto detto: ad esclusione del Movimento 5 Stelle, che non ha di questi problemi, tutti gli altri temono seriamente di non superare gli sbarramenti previsti dall'Italicum, rischiando di fatto che i loro voti vengano "vampirizzati" dai partiti maggiori della loro coalizione, lasciando loro a bocca asciutta (di nomine e di poltrone, ovviamente, cos'altro sennò?).

Capita dunque di sentire in aula la Giorgia Meloni dire peste e corna dell'Italicum (e come darle torto?). Poi si va a vedere il testo della legge e si scopre che prevede una soglia di sbarramento del 4,5% per i partiti in coalizione (come è il suo Fratelli d'Italia, facente parte della coalizione del centrodestra). Se si raggiunge quella soglia si ha diritto ai seggi in Parlamento, in caso contrario no ed i voti finiranno fagocitati del Partito principale della coalizione (in questo caso Forza Italia). Considerate che alle ultime elezioni del Febbraio 2013 Fratelli d'Italia non è arrivato al 2% dei voti, facile capire come lo strepitio della Meloni sia perché sente fortemente traballare la propria poltrona, ed i loro voti serviranno solo a far eleggere più persone di Forza Italia.



Vogliamo fare un altro esempio, stavolta cambiando coalizione? Prendiamo Sinistra Ecologia e Libertà, alleato del PD nella coalizione di centrosinistra alle ultime elezioni. Il partito di Vendola ha ottenuto nel 2013 poco più del 3% dei voti. Anche in questo caso, con la nuova legge elettorale, nessun rappresentante di SEL sarebbe stato eletto, ma quei voti andrebbero ad ingrossare il bottino del PD, aiutandolo magari a vincere il premio di maggioranza.

Stesso discorso per la Lega Nord, ferma a poco più del 4% alle ultime elezioni e quindi a forte rischio di mancato superamento dello sbarramento. Andrete a dirglielo voi a Calderoli, Salvini e compagnia che nessun leghista siederà in Parlamento mentre i voti degli elettori della Lega saranno solo un bel regalo per Berlusconi?



Ma siamo certi che un elettore di Fratelli d'Italia, di SEL o della Lega, sarebbero felici di non vedere alcun proprio rappresentante in Parlamento mentre i loro voti sarebbero involontariamente andati a Berlusconi? Immaginate un elettore di Destra che aveva deciso di votare FDI proprio per non votare più Berlusconi, vedere il proprio voto andare comunque al Cavaliere di Arcore? Ve lo vedete un elettore di sinistra, magari deluso dalle scelte di Matteo Renzi, votare SEL e poi non vedere in Parlamento nessuno di SEL e rendersi conto che il suo voto è comunque andato a Renzi contro la sua volontà di elettore?

Beh, in questo momento serve un atto di coraggio da parte di questi partiti "minori".

Serve il coraggio di non abbassare la testa di fronte a quello che sembra un vero e proprio sopruso antidemocratico. Serve la volontà di non vendere la propria dignità in cambio di poltrone. Ecco dunque il mio appello a Vendola, alla Meloni, a Salvini ed ai leader di tutti gli altri piccoli partiti. Abbiate il coraggio di uscire dalla coalizione e correre da soli. Probabilmente (anzi sicuramente) non riuscirete a superare lo sbarramento enorme previsto all'8% per i partiti non coalizzati ma almeno avrete salvato la vostra credibilità e la vostra dignità nei confronti dei vostri elettori.

Altrimenti, cari politici, non farete altro che confermare che anche a voi dei vostri elettori e di quello che essi pensano di voi, non interessa un fico secco.

Che siete lì solo per le poltrone e null'altro. E se così dovesse essere, per favore, almeno evitateci le vostre passerelle televisive in cerca di visibilità e di facile consenso.

Di persone dedite alla nobile arte del "chiagne e fotte" (per i non napoletani, si tratta di quelle persone che si lamentano delle proprie disgrazie per non far scoprire che, in realtà, se la passano più che bene, alla faccia di chi li ascolta avendo pena per loro), in Italia ne abbiamo già troppe.