E' inutile illudersi. Nel Belpaese le cose della politica non cambieranno mai! Dopo l'ennesimo appuntamento elettorale i vari schieramenti politici fanno a gara per dire che hanno vinto o quantomeno che non hanno perso. Persino la stragrande vittoria di consensi del popolo renziano, pur nelle sue considerevoli posizioni di vantaggio sugli altri partiti, non può certo rappresentare il volere della maggioranza degli italiani.

E' pur sempre una percentuale calcolata su chi si è recato alle urne, su cui incombe il colpevole comportamento sia di chi alle urne si è recato e ha vanificato il suo voto o rendendolo nullo o semplicemente non scrivendo nulla e, ancora più disdicevole è quello di chi alle urne ha scelto di non recarsi nemmeno.

In questa condizione la vera volontà degli italiani rimane del tutto illusoria e non certamente corrispondente con la vera volontà popolare. Fatto sta che i governi si fanno con i numeri e, purtroppo, con quelli che rappresentano poco più della metà degli elettori italiani. Il 40% al PD di Renzi & company è, in sostanza, poco più del 20% e viene calcolato come una percentuale addirittura abnorme e del tutto sostanziale non solo per imporsi in sede nazionale, ma addirittura per assumere un ruolo di rilievo a livello europeo.

I calcoli degli altri partiti vengono di conseguenza con il 21%(alias poco più del reale 10%) del M5S, di Grillo & company che seppure è evidenziato come un calo, è giudicato sorprendente per un movimento che si identifica come rivoluzionario, ma che finora ha evitato di assumere qualsiasi responsabilità di governo.

In calo(16%, ossia reale 8%) dell'ex-cavaliere Berlusconi è anche il rinnovato partito di Forza Italia che, pur non ammettendolo, si consola con una sostanziale tenuta, malgrado le disgrazie giudiziarie del suo leader. Per altri partiti ammennicoli dello scenario italiano un successo è stato ritenuto quello del 6%, (alias reale 3%) della Lega con Salvini & company che ora sperano in qualche rinnovato aggancio con un improbabile futuro ricompattamento dello schieramento di centrodestra, altrimenti rimarrebbero un verde cespuglio aggrappato semplicemente al loro colore.

Si ritiene addirittura vincente il NCD di Alfano & company, con poco più del 4%(alias reale 2%) per essere quanto meno riuscito a superare la soglia minima per entrare nel Parlamento europeo, al pari del Tsipras che presentatosi come novità rivoluzionaria a sinistra è ancora alla stregua di semplici dichiarazioni, non avendo mai partecipato ad alcuna azione di carattere politico gestionale.

Non riescono ad ammettere la loro nullità sul territorio nazionale altri partiti con percentuali ancora minori e che nella realtà comparirebbero con percentuali molto vicine ai famigerati prefissi telefonici. Intanto si avvicinano i primi 100 giorni del governo Renzi. E' una delle tappe fondamentali, utilizzate solitamente per esprimere un giudizio sull'attività di governo. Quasi tutti i partiti e tra questi non manca di certo lo stesso PD, si sono già posti alla riva del fiume, sperando di vedere transitare il classico "cadavere" e che sia quello dell'ex-sindaco di Firenze.

Magari si arriverà anche a penalizzare eventuali defaillance del giovane premier, dimenticando in fretta tutte le mancanze che altri governi precedenti hanno penosamente fatto registrare nel ventennio appena trascorso.

Del resto Renzi ha più volte dichiarato che intende cambiare l'Italia e persino l'Europa dopo le recenti consultazioni europee, mettendo in gioco la sua faccia.

Una cosa è sicura: sono in molti che sperano che non riesca nel suo impegno e non è certo il popolo italiano, bensì i compagni e avversari politici, invidiosi e speranzosi da fargli perdere la faccia. Per andare a nuove elezioni? Forse anche per quello e per far sì che la giostra della politica continui.

Per risolvere i reali problemi della gente? Beh, questo con questa scaltra e incosciente classe politica sembra essere una mission impossible!