Situazione: il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi afferma che lo scontrino fiscale, introdotto negli anni ottanta, è oramai un metodo obsoleto e non aiuta a individuare e sconfiggere l'evasione fiscale, vera piaga, secondo i nostri zelanti amministratori del sistema economico Italiano. Tanto per cambiare i responsabili del disseto economico sociale Italiano vanno ricercati sempre tra i piccoli commercianti, le piccole imprese e gli artigiani. In buona sostanza fra le piccole Partite Iva ree di non emettere scontrini fiscali e di generare così milioni di euro di evasione.

Provvedimenti: sempre secondo l'Agenzia delle Entrate, si dovrebbero appunto abolire i registratori di cassa, perseguire la tracciabilità totale degli acquisti, dotare i punti vendita di sistemi informatici, strumenti interbancari all'avanguardia e sistemi di comunicazione on-line per trasmettere dati contabili, con costi a carico presumibilmente dei stessi commercianti.

Realtà: come al solito, in Italia si presta attenzione alla paglia e si perde di vista la trave e magari si omettono anche realtà quotidiane. Così in Italia, il più grande dei mali, secondo i nostri amministratori è l'evasione dello scontrino di un caffè al bar, o quello di un primo consumato nella trattoria sotto casa, per cui è necessario tracciabilità dei pagamenti con moneta elettronica e comunicazioni telematiche.

Si omette dunque la realtà di un paese ancora obsoleto per quello che riguarda il sistema di comunicazioni on-line, in cui solo poche grandi città cablate come si deve hanno questa possibilità; un paese con dei costi gestionali bancari più alti d'Europa, dove pagare con carte di credito e debito costa molto sia all'acquirente che al venditore; un paese con una forte percentuale di anziani che mal si abituano a maneggiare piccoli pezzetti di plastica al posto delle loro vecchie banconote; un paese dove appunto si guarda alla pagliuzza e si perseguono con le forze dell'ordine piccoli bar di paese, o le stesse si soffermano per ore ed ore all'interno di una piccola attività cercando di cogliere il titolare sul fatto ed elevare multe salate e verbali di possibile chiusura alla prossima infrazione.

Multe e verbali che lasciano nello sconforto il piccolo commerciante alle prese con la crisi attuale, con mille cose da pagare e con il cassetto del registratore di cassa sempre più vuoto.

Allora sì magari per stanchezza, a volte per scarsa attenzione, qualche volta perché no, anche per sottrarsi ad un iniqua fiscalità, omette di emettere uno scontrino e così facendo diviene un ladro e deve pagare, versare soldi che spesso non ha.

Al contrario esistono complessi finanziari così grandi che trafugano capitali immensi in paradisi fiscali per non pagare niente; mafie e criminalità soprattutto Italiane che hanno volumi di affari giganteschi tutti completamente fuori dal controllo fiscale. Meglio prendersela con il piccolo gestore del bar, il piccolo ristoratore, l'artigiano che tanto non possono difendersi, facciamo credere che la colpa è loro. Mica possiamo dire che la colpa è nostra che amministriamo male e di quelli che ci manovrano per amministrare a loro esclusivo vantaggio.