I recenti interventi del presidente Mattarella della Boldrini e di Papa Francesco hanno fatto rialzare i toni dello scontro politico sui problemi dell'immigrazione, scontro che, a differenza delle previsioni, non si è attenuato dopo le elezione amministrative



I veri numeri dell'immigrazione reale

Ho seguito su La7 il dibattito mattutino Omnibus del 21 Giugno 2015. Il garantista Sansonetti ha evidenziato quello che sembra essere il punto dolente della gestione dei migranti nella UE; tutti i partiti politici europei non riescono a gestire la situazione perché esiste una spinta fortissima delle popolazioni contro i migranti e la politica non riesce a governare l'opinione pubblica.

Il Vaticano si è inserito in questo contesto con le clamorose affermazioni di Papa Francesco e la dura risposta di Matteo Salvini.

Marco Ventura, pur non condividendo il tono dell'intervento di Salvini, ha fatto però notare che il Papa è una guida spirituale e, pertanto, non può essere messo sullo stesso piano di chi deve esercitare una guida politica. E' a questo punto che il conduttore Andrea Pancani ha chiesto a Grillo, editorialista del Messaggero, di mostrare alcuni grafici molto chiari, dimostrativi della differenza tra immigrazione reale e immigrazione percepita. I dati evidenziavano che:

  • Gli espatriati nel 2014, a livello mondiale, sono stati poco più di 16 milioni, con la tendenza a fuggire nei paesi coinfinanti con gli stati di provenienza.
  • Si è assistito nel 2014 ad una prevalente aumento del fenomeno nei paesi che si affacciano nel Mediterraneo, con la Siria che è diventato il paese con il maggior numero di fuggitivi.
  • I paesi di destinazione vedono in testa Pakistan e Turchia e in Italia i richiedenti asilo sono stati solo l'1% degli espatriati.

E' quindi chiarissimo che la percezione popolare dell'immigrazione crede in numeri molto superiori ma, preso atto di questa differenza, i partecipanti al dibattito non hanno risposto a due problematiche che sono alla base delle reazioni populiste all'immigrazione.

  1. Qualunque sia il numero d'immigrati che restano sul territorio Italiano, quale giustificazione sociopolitica dovrebbe indurre il governo a disporre delle risorse per sistemarli in strutture abitative ed erogare un reddito di sostentamento, quando non è in grado di assicurare lo stesso beneficio ad un crescente numero di cittadini italiani.
  2. La gente è al corrente che solo una parte dei migranti si mette a disposizione delle autorità per farsi identificare e poi richiedere l'asilo politico.Ventura sottolineava che un 50% dei migranti sfugge a questo controllo e ciò alimenta la sensazione che gran parte di queste persone vadano ad alimentare, per sopravvivere, il circuito malivitoso.

Le speranze più che in soluzioni locali sono riposte nelle decisioni che dovrebbe prendere l'Europa, modificando il trattato di Dublino nel senso riconoscere un confine europeo e contemplare un diritto di asilo europeo.