"No, non di nuovo", è il pensiero unanime dei parigini e degli europei quando alle 8:00 diieri mattina si è sentito il boato della prima esplosione. Aereoporto di Zavendem, primo bersaglio, a seguire la metropolitana di Maelbeek, l'obiettivo è chiaro: colpire il cuore dell'Europa. L'Is rivendica l'attentato e cala così un velo colmo di angoscia e di rabbia, le misure di sicurezza prese non sono abbastanza, non abbiamo fatto abbastanza, loro ci sono riusciti, ancora. È frustrazione quella che si sente nell'aria, a pochi giorni dall'arresto di Salah Abdeslam si sperava di poter assaggiare una mera vittoria, eppure, adesso, ci si sente presi in giro.

La guerra asimmetrica

La guerra asimmetrica continua e lascia l'animo sbigottito e traumatizzato, ancora troppo scosso per ammettere a sé stesso che 34 sono state le vittime della folle idea estremista. "Sono vivo e ho paura”, è una delle tante testimonianze dei sopravvissuti, chi, per fortuna del caso, è riuscito a scampare la tragedia, eppure, "seppur illesa, nell'animo sono scossa. Ho sentito un forte boato, ho visto il soffitto dell'aeroporto crollare", dichiara una turista coreana tremante; ha lo stesso sguardo di chi, ieri, ha visto la morte con i propri occhi, in tre minuti è crollata anche quella sorta di tranquillità e sicurezza che faticosamente stava tornando dopo gli attacchi dello scorso novembre nella capitale francese.

L'impotenza della popolazione

La popolazione si sente impotente, nelle mani di unevento che sta prendendo una piega terribile, una grande presa in giro alla Giornata Mondiale contro le Discriminazioni razziali, avvenuta la scorsa domenica, poiché, eventi di questo calibro aumentano l'incertezza e ingigantiscono la xenofobia. L'Is cerca seguaci e Foreign Fighters, l'odio è la base di questo malato progetto.

Siamo di fronte ad uomini che si nutrono di una realtà distorta: senza scrupoli. Questo è vero, ma per quanto le ombre proiettate dall'Is possano spaventare, non bisogna permettere alla paura di controllarci, la prima reazione da parte delle nazioni europee è stata espressa da massima solidarietà e incoraggiamento; nonostante tutto c'è unità, ci sono state già battaglie dove il male ha prevaricato, ma stavolta no, non di nuovo.