Gasperini sì, Gasperini no. Fino a questo momento mi sono limitato a raccontare quello che è accaduto in casa Genoa nel corso di queste settimane, con i contrasti sempre più accesi tra una parte della tifoseria organizzata rossoblu e il tecnico piemontese. Preferisco non entrare nel merito del discorso, semplicemente perchè non conosco i reali motivi extra-calcistici che hanno portato a questa rottura. Una rottura a detta di molti insanabile, e che, inevitabilmente potrebbe portare ad una separazione consensuale tra il Genoa e Gasperini a fine campionato.

Il capolavoro calcistico di 'Gasperson'

Era la mattina del 10 luglio 2006. Gianpiero Gasperini veniva annunciato come allenatore del Genoa, fresco a sua volta di una promozione dalla Serie C al campionato cadetto. "Le mie squadre devono attaccare, preferisco vincere 3-2 piuttosto che 1-0" diceva il mister di Grugliasco. Con la sicurezza di chi aveva un'idea di gioco ben precisa nella propria testa, in un ambiente tanto diffidente quanto passionale. L'inizio in Coppa Italia fu abbastanza esaltante, l'avvio in campionato invece fu caratterizzato da qualche alto e basso. Campionato difficilissimo, dove tra le altre c'erano Juventus e Napoli. Il Genoa concluse con dieci punti sulla quarta, conquistando la promozione diretta in A col secondo miglior attacco del torneo.

Mi ricordo come se fosse ieri le soddisfazioni al primo anno di Serie A. Grazie ad un bel gioco ed una squadra competitiva il Genoa ottenne una salvezza in carrozza. Poi i derby vinti, tanti. Come quelli persi. Basti pensare all'ultimo, il più brutto dal punto di vista del gioco. Ma Gasperson è così, vuole sorprendere sempre e spesso gli è riuscito alla grande.

Altre volte meno. Abbiamo rivisto l'Europa League, ci siamo divertiti e abbiamo fatto divertire. In mezzo un esonero, figlio di una campagna acquisti evidentemente sbagliata ma molto coraggiosa, con investimenti faraonici da parte dell'attuale proprietà. Quell'anno, quando Preziosi ci regalò Rafinha, Veloso e Luca Toni (tanto per citarne alcuni) il grifone aveva un potenziale pazzesco e le ambizioni europee erano del tutto legittime.

Le cose non andarono bene e l'allontanamento di Gasperini fu una conseguenza abbastanza logica.

Da lì in avanti solo il buon vecchio Ballardini riuscì a fare dei miracoli sportivi, con squadre palesemente più modeste e posizioni di classifica decisamente più deprimenti. Gli altri allenatori non sono riusciti a lasciareil segno e se lo hanno fatto non è stato di certo positivo.

Settembre 2013, Genoa-Gasp per la rinascita: macosa accadrà al termine di questo campionato?

Il 29 settembre 2013 Gasperini torna al Genoa per sostituire l'esordiente Liverani. Porta la barca nel porto e conferma il Genoa in massima serie, ottenendo l'Europa League l'anno seguente e riuscendo nel rilancio digiocatori dal grande potenziale come Perotti e Iago Falque.

Ma questa è storia recente. Sappiamo tutti l'evolversi della situazione, con la mancata licenza Uefa ed un campionato, quello attuale, sicuramente non all'altezza delle aspettative societarie. Sono stati commessi tanti errori in sede di mercato, va detto però che è facile sbagliare quando le risorse sono molto ridotte. Basterebbe essere chiari, qui il riferimentoè allasocietà che aveva promesso il ritorno in Europa sapendo di non poter garantire una squadra realmente competitiva per tale obiettivo.

L'attualità dice che Gasperini e il Genoa si separeranno di nuovo a fine stagione, generando un movimento importante su diverse panchine."Questa piazza mi ha sempre dimostrato affetto e stima. Qui ècasa mia, proverò a ricambiare sul campo tutte queste sensazioni".

Si ripresentò così nella sua seconda avventura in rossoblu. E Gasperini quando si mette in testa una cosa è incontrastabile.Per questo,ancora una volta, è riuscito nel suo intento.Ripagando sul campo il popolo genoano, con gioco e risultati.

Comunque andranno le cose, caro Gianpiero, volerti bene è stato inevitabile.