Sarà il francese Jean Pierre Mustier, classe 1961, che dal prossimo 12 luglio prenderà il posto di Federico Ghizzoni alla guida dell’unica banca sistemica in Italia: UniCredit Spa. Notevole la sua somiglianza con Diabolik, il personaggio dei fumetti creato dalle sorelle Giussani nel 1962.

Ma la somiglianza non si limita all’impronta del viso o al taglio di capelli. Il nuovo banchiere alla guida della più europea delle banche italiane è un vero e proprio “diabolik” della finanza creativa.

Chi è Monsieur Mustier

Mentre UniCredit si prodiga per diventare il punto di riferimento dell’economia reale, per sostenere la crescita economica del paese, per essere punto di riferimento di famiglie ed imprese, si affida ad un campione della turbofinanza, ad un profeta del rischio, ad un uomo che ha fatto dei derivati (e dei rischi ad essi associati) il suo cavallo di battaglia.

Come si combinano le due cose?

E come giova alla reputazione del gruppo bancario italiano la nomina di Monsieur Mustier? L’Ingegnere ex capo di Société Générale era il responsabile di Kerviel che nel 2007 fece un buco da 5 miliardi di Euro alla banca. J.P.Moustier in tribunale ha ammesso di non aver fatto abbastanza per evitare i rischi di frode (Fonte Financial Times).

J.P.Moustier dovette lasciare Soc.Gen. nell’Agosto del 2009 non per lo scandalo Kerviel ma a seguito dell’inchiesta aperta dall'autorità di controllo francese che lo accusava di aver ceduto azioni della banca prima dell'annuncio delle perdite sui mutui subprime e per il quale il banchiere è stato condannato a pagare una multa.Non c’è che dire, proprio un bel curriculum.

Mustier ha già collaborato con UniCredit

L’ing. Mustier non è in UniCredit. Era il 16 febbraio del 2011 quando sul portale Aziendale del Gruppo comparve la notizia della sua nomina a vice direttore generale e responsabile della divisione Corporate & Investment Banking (CIB) in sostituzione del banchiere svizzero Sergio Ermotti passato ad UBS.

La nomina di Mustier fu approvata all’unanimità dal CdA e per lui si spesero grandi parole d’elogio. L’allora Presidente della banca di Piazza Cordusio, il tedesco Dieter Rampl, si definì molto contento dell’ingresso di questo banchiere dalle eccezionali qualità di affarista e di leader. L’idillio però durò poco, nel 2015 il manager passò al Gruppo transalpino Tikehau.

Ora il ritorno in grande stile, anche se la sua nomina è stata osteggiata da due consiglieri “di peso” come Francesco Gaetano Caltagirone e Luca Corderdo di Montezemolo, che premevano per una scelta italiana e per un banchiere dalla formazione più vicina al retail che a quella della finanza speculativa.

Erano percorribili altre vie?

Come spesso accade nella nostro Paese, l’immagine che viene data agli stakeholder è differente da ciò che si riscontra nella realtà; e questo a quanto pare vale anche per UniCredit. Di tutto questo le lavoratrici ed i lavoratori del gruppo bancario sono vittime più o meno inconsapevoli; ci venga concesso quindi il beneficio del dubbio sull’opportunità di tale nomina. Non ne comprendiamo le logiche, ma ci è difficile pensare che non fossero percorribili altre vie e che al nostro interno non ci siano professionalità adeguate a ricoprire tale ruolo.