Gli ultimi recenti fatti accaduti a Nizza hanno portato il sindaco diVilleneuve-Loubet in Costa Azzurra, ad avanzare la proposta di vietare il burkini in spiaggia. E' il caso di dire che alcuni fattori fondamentali non siano stati presi in considerazione in questa scelta molto poco oculata.
Uno sguardo semplice delle usanze e dei costumi (è proprio il caso di dirlo) islamici, metterebbe in luce la totale inadeguatezza della scelta del sindaco. La società francese di oggi, è lo specchio di ciò che è stato fatto ieri, e ieri il maghreb era il 'giardino di casa' della Francia, non ci stupiamo quindi se qui viveuna grande percentuale di musulmani.
E' anche il caso di ricordare che l'Islam non è soltanto religione, ma anche organizzazione della comunità: secondo una nota espressione araba, l'Islam è din wa dawla ovvero "religione" e anche "governo".Gli aspetti sociali dell'Islam sono messi in luce dai doveri del musulmano i quali determinano la sua appartenenza alla comunità dei credenti o umma.
Questione di sicurezza?
La decisione del sindaco poco ha a che vedere con una questione di sicurezza. Solo per citare gli esempipiù banali ma forse non troppo: dov'è la sicurezza che dovrebbe vigere negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie totalmente lasciate senza controlli adeguati? Sarebbe il caso si concentrare gli sforzi su ciò che veramente può fare la differenza.
Libertà di espressione
Qualcuno potrebbe obiettare che "noi" lasciamo che preghino e si esprimano come vogliono e "loro" non fanno altrettanto nei paesi di origine. Corretta osservazione. Ma per chiunque si identifichi nei principi della Rivoluzione francese e nella Dichiarazione universale per i diritti dell'uomo, la domanda non si pone.
La libertà che "noi" diamo a "loro" non è un favore che gli facciamo, è un dovere verso la nostra concezione di libertà e di diritti.
La parola d'ordine per gli attentatori è 'mimetizzarsi', allora come si può pensare che una donna con il burkini, controllatissima quindi dalle forze dell'ordine, possa portare addosso cariche di esplosivo?
E' legittimo cercare ogni via per salvaguardare la popolazione, non si può perdere però di vista quello che è davvero importante e che è sul filo del rasoio: la tolleranza e il rispetto. La cultura del conoscersi, del comprendersi anche se diversi, è da mettere al primo posto.
Superare il risentimento è possibile soltanto tramite il dialogo e dialogare significa anche superare i pregiudizi reciproci. Farlo è possibile anche grazie all'informazione, a quella buona. In questo campo dominano però l'approssimazione, l'ignoranza e la malafede.
Ma questa è un'altra storia.