Sono passati 500 anni da quando il mondo cristiano ha vissuto lo scisma più importante della sua storia.

Il viaggio in Svezia di Papa Francesco

Papa Francesco è volato in Svezia, invitato dalla Federazione luterana mondiale (LWF), per commemorare la figura di Martin Lutero. Il diciassettesimo viaggio internazionale del suo pontificato si muove lungo le orme dell'ecumenismo, nella speranza non troppo velata che un giorno si torni all'unione delle chiese cristiane.

Alcuni cardinali e il giornalista Antonio Socci hanno "mormorato" per la scelta di questa commemorazione.

Papa Francesco, senza lasciarsi intimidire, è partito ugualmente verso la Scandinavia definendo Martin Lutero un riformatore dalle buone intenzioni, capace di mettere al centro della vita della chiesa le Sacre Scritture.

Senza entrare nel merito della discussione, colgo l'occasione persfatare un grande mito sulla figura di Martin Lutero. Vi ricordate quando a scuola vi hanno raccontato che la "protesta" di Lutero, è partita con l'affissione delle 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittenberg? Quella storia è una deformazione della realtà.

La vera storia delle 95 tesi

Leone X, eletto pontefice nel 1513, per promuovere i lavori della basilica di S.Pietro aveva concesso il prolungamento dell'indulgenza giubilare per finanziare l'opera.

In estrema sintesi parliamo di soldi in cambio di vantaggi spirituali, acquisibili secondo precise modalità.

Il problema sorse quando il domenicano Giovanni Tetzel, "sottocommisario" alla predica dell'indulgenza, svolse il suo ufficio a 30 km da Wittenberg che era nel ducato di Sassonia, dove non era stata consentita la predicazione.

In quel momento Lutero entrò in contatto con il problema giuridico/religioso dei suoi fedeli che andavano fuori dai confini della Sassonia, per acquistare da Tetzel queste "lettere" e poi tornavano con la pretesa di essere assolti da tutti i peccati commessi.

La reazione di Lutero a questa prassi di sconfinamento sacerdotale portò alla scintilla incendiaria della Riforma protestante.

Tuttavia, il 31 ottobre 1517, non avvenne alcuna affissione delle famosissime 95 tesi. La grande bufala dell'affissione, seppur ammantata di un romanticismo rivoluzionario, risale alla prefazione scritta nel 1546 da Melantone al secondo volume delle Opere di Lutero. Dell'affissione non si parla nelle cronache storiche dell'epoca, scritte dagli stessi protestanti, né lo stesso Lutero menziona questo episodio nelle sue opere o nelle sue lettere.

Queste 95 tesi erano in realtà punti di discussione riservati ai vescovi e ai colleghi della vicina università. Non vi era nulla di rivoluzionario e neanche la volontà di scatenare un processo di tale portata. La posizione dottrinale di Lutero si attestava sui capisaldi paolini e agostiniani.

Studiando a fondo la sua storia si può scoprire una figura piuttosto ostile alla minima inclinazione rivoluzionaria. 500 anni dopo, sarebbe il caso di riscoprire una delle figure più mistificate della storia della cristianità europea.