Ieri, domenica 4 dicembre 2016 è stato il giorno del Referendum, il giorno in cui il popolo italiano era chiamato a scegliere se salvare la Costituzione o modificarla radicalmente in buona parte. L’affluenza alle urne è stata molto elevata ed in controtendenza rispetto alle ultime votazione dove il tasso di assenteisti è stato notevole. Alla fine la campagna spudoratamente in favore del Si messa in atto dal Governo non ha funzionato, gli italiani non hanno ritenuto la riforma di Renzi la soluzione ai problemi e hanno salvato la nostra Costituzione.

Immediato discorso del Presidente del Consiglio con tanto di dimissioni annunciate.

Dalle dimissioni di Renzi alla decisione di Mattarella

Come appunto detto il Presidente del Consiglio ha confermato la sua decisione di presentare le dimissioni a Mattarella durante il suo lungo e sentito discorso post Referendum dove ha chiesto ai sostenitori del No di trovare una soluzione loro ai problemi e soprattutto di proporre una legge elettorale adeguata. Ora la patata bollente passa nelle mani di Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica sarà infatti chiamato a decidere la strada da seguire per il dopo Renzi e sono tre gli scenari possibili: eleggere un Governo tecnico, indire delle elezioni immediate oppure respingere le dimissioni del Presidente del Consiglio.

Monti bis?

Nella mente di molti italiani la sconfitta di Matteo Renzi e la possibile nomina di un Governo Tecnico riporta alla mente il periodo Mario Monti quando la pressione fiscale sui cittadini raggiunse livelli davvero alti. Sentendo la voce di molti cittadini in tanti hanno votato Si solo per evitare uno scenario del genere che, in questi tempi di crisi, sarebbe catastrofico.

Sicuramente Mattarella e Renzi non si aspettavano un risultato così netto e negativo dal Referendum e probabilmente ora gestire la situazione non sarà facile. Bisogna considerare i bisogni dei cittadini italiani e al tempo stesso salvare le finanze dello Stato senza gravare troppo su di essi. Basterà attendere le prossime ore per comprendere meglio la situazione.

Tanti nomi e nessuna certezza, o una sì?

In queste ore si sono fatti tantissimi nomi per sostituire l’uscente Presidente del Consiglio ma per il momento si tratta solo di ipotesi. Sergio Mattarella, infatti, non si è ancora espresso pertanto al momento vi è solo molta incertezza. Sui giornali il primo nome che è uscito è quello di Romano Prodi, ma appare alquanto difficile che venga affidato a lui l’incarico per la terza volta. Nel caso si nomini un Governo tecnico i tre nomi più plausibili sono quelli di Del Rio, Padoan e Grasso mentre non si esclude l’ipotesi di formare un nuovo Governo nominando Presidente un membro dell’attuale esecutivo. Intanto tra i partiti dell’opposizione c’è chi spinge per indire le nuove elezioni e mandare i cittadini a scegliere e chi invece è più cauto.

Indipendentemente da come andrà il risultato del Referendum ha dato un segnale forte ovvero quello che il popolo ha perso fiducia nella classe politica italiana e ora non resta che sperare in un sostituto all’altezza, il cui biglietto da visita non sia un radicale e consistente aumento delle tasse.