Molto rumore per nulla ma anche no. Che tutto vada bene nei quartieri pentastellati lo pensano soltanto gli addomesticati ed addomesticabili sostenitori che pendono dalle labbra di Beppe Grillo. Diciamolo pure senza timore di smentita, i 'duri e puri' di una delle ascese politiche più incredibili del dopoguerra italiano hanno storto la bocca dinanzi ai 'testacoda' europei del movimento. L'annunciata alleanza con gli europeisti di ALDE, dichiaramente di comodo, poi stoppata dai diretti interessati, ed il ritorno all'intesa con gli euroscettici di Nigel Farage, è stata una pessima figura politica e non è stata senza conseguenze.

Perdere la presidenza del gruppo che i grillini condividevano all'Europarlamento con l'Ukip di Farage è il minore dei mali. La 'fuga' di due deputati, Marco Affronte e Marco Zanni, è un segnale nitido delle crepe pentastellate. Gli irriducibili, lesti di smartphone e similari ma poco avvezzi alla vera politica, hanno già aperto i loro tribunali online nei confronti dei 'dissidenti'. Il vero processo in realtà andrebbe aperto nei confronti del vertice che oggi 'danza' in maniera maldestra tra spinte populiste e voglie moderate. Non è un caso che i due 'fuoriusciti', Affronte e Zanni, abbiano fatto scelte divergenti. Il primo è passato ai Verdi, il secondo ha ingrassato le file degli estremisti di cui fanno parte Lega e Front National, tra i protagonisti del summit delle destre a Coblenza.

Tante strade, poca coerenza

L'istinto è quello di non tradire i proclami con i quali sono stati chiamati a raccolta i tanti italiani che hanno votato Cinque Stelle. Inutile dire che la base popolare del movimento è forte, i grillini hanno i numeri per presentarsi al Paese come alternativa al PD e questo spinge a posizioni più moderate, quelle che si addicono ad un movimento-partito che aspira a governare una nazione in un contesto democratico.

Il problema è che i vertici, lo dimostrano nei fatti, non hanno ancora deciso da che parte stare. Aderire ad una corrente europeista, mettere da parte la demonizzazione dell'Euro e parlare di riforma del sistema monetario invece che di soppressione. Tutto scritto nella bozza di documento che doveva sancire l'alleanza con ALDE.

Ritrattare tutto, tornare sui binari consueti e già battuti quando la porta è stata chiusa non è indice di coerenza. La fedeltà al 'guru' di un grande numero di elettori che non vede oltre il blog-megafono è la forza di Beppe Grillo, la sua scarsa lungimiranza politica potrebbe essere la sua rovina. C'è da scommettere che alcuni, tra i sostenitori pentastellati più estremisti, avrebbe fatto volentieri una visita a Coblenza a casa di Frauke Petry, insieme ai leghisti di Salvini ed agli altri esponenti della destra europea. Ma costoro, a differenza di Grillo e compagni, hanno deciso da tempo da che parte stare.