Il duplice omicidio dei coniugi ferraresi ad opera del figlio e di un suo amico, avvenuto in questi giorni, ha scioccato di nuovo l'Italia, richiamando alla memoria altri gravi fatti di sangue che si sono avvicendati nelle famiglie italiane negli ultimi anni.

Sono purtroppo numerosi i casi in cui i figli sono killer e come ogni strage familiare colpiscono e scioccano la collettività, privandola del senso di protezione insito nella concezione di famiglia. Da Pietro Maso ad Erika De Nardo, da Bigotti a Diana, ormai la lista nera si è allungata sempre di più.

Perché si uccidono i genitori?

E' difficile individuare i motivi che hanno spinto gli assassini ad agire contro le persone a loro più vicine, motivi spesso futili ed inconsistenti, come soldi, raptus dovuti ad assunzione di droghe, noia o altro.

Gli psicologi sono concordi nell'asserire che la famiglia è il primo contesto in cui la violenza si può manifestare, perché è ricettacolo di tutti i problemi interpersonali ed individuali di un giovane, soprattutto adolescente. Purtroppo quindi nella famiglia non emergono solo i sentimenti positivi, ma tutti, anche quelli negativi come la diffidenza e l'ostilità, sentimenti che degenerano in alcuni casi in rabbia fino ad arrivare a casi limite di violenza come quelli elencati.

I genitori come nemici

La psiche di questi ragazzi, per motivi diversi, è risultata inquinata a tal punto che hanno individuato nei loro genitori la fonte di tutti i problemi pensando di vivere meglio dopo averli eliminati.

Uccidere un genitore dopo aver subito abusi è crudele ma in parte giustificabile, ma qui si parla di casi in cui i genitori riempivano di attenzioni, comodità e soldi i propri figli, si parla di famiglie normali.

Un gioco terribile il loro, quasi una ricerca di annientamento per poi rinascere, una sorta di ricerca del “sublime” come in passato, ovvero l'estremo male, l'estrema violenza che ci permette di essere nuovi, diversi. Una profonda mancanza di autostima e di accettazione forse sarebbe alla base di ueti comportamenti al limite.