Stamattina ci sono stati altri sbarchi di profughi nel porto di Brindisi e nel canale di Sicilia e le operazioni di salvataggio si sono concluse soltanto nella tarda mattinata.
Sono 600 i profughi
I profughi sono circa 600, tra cui molti bambini e donne provenienti dall'Africa subsahariana che saranno dislocati nelle strutture d'accoglienza presenti sul territorio. Molti di essi provengono dal Marocco e non potranno nemmeno chiedere l'asilo politico e pertanto saranno costretti a ritornare nel loro paese d'origine. Per molti altri invece il loro destino sarà quello di andare a vivere sotto i ponti, per le strade e negli edifici abbandonati.
Infatti molti di loro, che sono sbarcati nei mesi scorsi, non essendo stati identificati, rischiano il rimpatrio a loro spese a volte anche molto costoso. Secondo la Oxfam, una confederazione internazionale di organizzazione di beneficenza, sono circa 10 mila i migranti al di fuori del sistema di accoglienza che vivono in questo limbo. 10 mila fantasmi ai quali sono state chiuse le porte dell'accoglienza e quindi costretti a vivere, anzi a sopravvivere, tra gli stracci e i cartoni.
1700 euro il prezzo del viaggio
Inoltre nella tarda mattinata di oggi sono arrivati altri 500 profughi, nel porto commerciale di Augusta e messi in salvo lungo le acque agitate del canale di Sicilia. I migranti, tutti su un solo barcone, sarebbero partiti dalla Libia nella notte tra il 2 e 3 febbraio e avrebbero pagato circa 1700 euro per il viaggio.
In cerca della sopravvivenza
Queste persone scappano dalla loro terra d'origine martoriate dalla guerra, dalle persecuzione e a volte anche da catastrofe naturali, non in cerca di una vita migliore, ma di una vita normale il più delle volte di sopravvivenza. Un fenomeno in aumento e che negli ultimi anni ha raggiunto livelli davvero drammatici, pensando che la metà di queste migranti è costituita da bambini.
E' un problema che bisognerebbe indirizzare nella maniera giusta, in maniera sistematica piuttosto che ignorarlo, come viene fatto nella maggior parte dei casi adesso.