Dal 2 luglio al 15 ottobre 2017, presso il Convento del Carmine di Marsala, sarà attiva la mostra dal titolo " Nello studio. Opere 1960-2002" di Alberto gianquinto, a cura di Sergio Troisi.

La magia del "Colorismo"

È in mostra la ricerca del colore come funzione espressiva che trova nel M° Gianquinto la sua manifestazione più intensa e accattivante.

Quaranta opere, di diverse dimensioni, dai soggetti più singolari alle più tradizionali nature morte risalenti agli '60 del '900, all'interno di un percorso meravigliosamente variopinto che trasuda di libertà, originalità e spensieratezza.

La produzione di Gianquinto trae spunto dai maestri Cézanne, Picasso e Matisse raccogliendo da essi la incontenibile espressività e l'innafferrabilità dei contorni, indeterminati e dal tratto ombreggiante del pennello e del carboncino.

Il tratto non è raffinato e non è delineato all'interno di un preciso schema o progetto, bensì è affidato all'intuizione, alla sensazione che guida la mano dell'artista in maniera spontanea e senza alcuna limitazione.

Il colore è libero di esprimersi e meravigliare attraverso le naturali Nuance prodotte dal pennello e dall'energia espressiva trasmessa dai sensi in un vortice coinvolgente di sfumature alternate e profili stilizzati in contrasto.

Il delinearsi delle forme avviene su una base cromata: la tela affonda nel colore che la penetra, la sovrasta e la trasforma in un pannello nuovo, un nuovo foglio da riscrivere e ridisegnare.

Le scelte cromatiche alternano i colori caldi ai freddi, col dominare dell'oro: l'artista diventa il Re Mida dell'acrilico e trasforma la tela in lastra d'oro luccicante che impreziosisce l'intera creazione.

Il blu lapislazzuli inneggia al volteggiare di profili intrisi di ombra, un fiume calmo che riempie e custodisce le figure al suo interno. Quel blu che ricorda la terra che diede origine alla tecnica, il blu della Laguna di Venezia, così elegantemente regale e prezioso da far impallidire gli astri.

La lirica dei colori che sciolgono le rigide regole comunicative del reticolo preimpostato del disegno, una rivoluzione pittorica che lascia letteralmente il segno: il segno di una libertà ricercata e, finalmente, ritrovata.

Una produzione singolare, alternativa, nuova e straordinariamente attuale che trova la sua massima realizzazione nelle opere di uno degli artisti di arte contemporanea più interessanti del panorama artistico italiano.