Sembrerebbe un manifesto provocatorio quello del Perugia pride Village di quest'anno. È un disegno pubblicitario quello realizzato dagli organizzatori della manifestazione, in cui si vede una donna velata che assomiglia in tutto e per tutto alla Madonna, truccata da drag queen. L'allusione sembrerebbe chiara, dovrebbe rappresentare forse la Santa Signora. È difficile non vedere una forma di attacco simbolico in questo gesto, con una punta di spregio verso i capisaldi della religione. Un putiferio di polemiche ha investito la celebrazione: molti pensano che forse non vada mischiato il sacro con il profano e che per manifestare i propri ideali non occorra necessariamente insultare o offendere chi crede.
Molti altri hanno pensato che fosse di cattivo gusto. Non sono certo mancati i commenti su Facebook a dimostrarlo.
Gli omosessuali si sono sentiti discriminati
Stefano Bucaioni, presidente dell'associazione organizzatrice Omphalos Lgbt, ha risposto spiegando che "quella raffigurata non è certamente una madonna ma una drag", affermando come le reazioni derivino da "un pensiero discriminatorio", generato dalla "omofobia più nascosta", che viene "smascherata con un po’ di trucco e uno scatto fotografico ben fatto. Il motivo di tanta indignazione è che la gente accosta il sacro con qualcosa che ritiene sbagliato, non degno di rispetto".
Il pensiero dei social
In realtà, in tanti su Facebook pensano che gli omosessuali si sentano troppo spesso discriminati e che manchino di deferenza per i diritti altrui, lo si evince dai loro commenti.
Per il popolo dei "postatori sociali", la Madonna e la religione cattolica in generale non sono gli elementi più indicati a rappresentare i diritti degli omofili. Dicono tutt'altre cose al riguardo. Coinvolgere quindi la religione è solo una provocazione.
Polemica al comune di Perugia
La polemica è arrivata anche all'amministrazione del Comune di Perugia, che ha dovuto arginare le proteste.
Sebbene avesse concesso il patrocinio agli omofili, in un comunicato l'amministrazione comunale ha sottolineato di essersi sempre "dimostrata rispettosa nei confronti di ogni sensibilità espressa, riconoscendovi manifestazioni di libertà". Ad ogni modo, secondo il Comune con la locandina "in maniera manifesta non viene rispettato il credo altrui", motivo per il quale è stata chiesta la rimozione dell'immagine promozionale del Pride, "così da ripristinare un clima sereno di dialogo e confronto. La libertà non può mai prescindere dal rispetto".