Oramai è psicosi terrorismo. Due episodi su tutti hanno innescato un fuggi-fuggi generale in due zone di mare. A Viareggio, nella Versilia, un turista francese, residente in Inghilterra, ha fatto ingresso con la propria auto nella spiaggia terrorizzando, di conseguenza, tutti i bagnanti presenti. Questi ultimi, una volta scoperto che era solamente ubriaco lo stavano quasi linciando. Il secondo episodio a Marsiglia: un van è stato proiettato contro due fermate dell'autobus uccidendo una persona. Anche in questo caso si tratta di un falso allarme e il presunto terrorista, in realtà, era solo una persona con squilibri psichici.

Due episodi che ricalcano, purtroppo, quello che è accaduto la scorsa settimana a Barcellona, in cui fra le tante vittime si annoverano tre italiani e un bambino australiano. Senza dimenticare, tra l'altro, l'episodio risalente alla sera del 3 giugno di quest'anno a Torino durante la visione della finale di Champions League fra Juve e Real Madrid.

La tipologia di questi attacchi non è nuova e, sopratutto, non è nemmeno facile da prevedere, ma è posta in essere da persone, indipendentemente dalla religione e dalla nazionalità di appartenenza, che le singole autorità e servizi segreti nazionali conosco.

A questo punto, parafrasando Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea. Partendo dal presupposto che gli attentati, come detto in precedenza, sono difficili da sventare e se nello stesso tempo le persone coinvolte sono già note è strano questo immobilismo di chi ci dovrebbe proteggere.

A ogni tragedia, come quella di Nizza dell'anno scorso, come quello di Berlino, Londra e via discorrendo emerge sempre la solita verità: gli attentatori erano già noti. Ed è sempre, poi, la vecchia storia che potrebbe essere riassunta nel detto: dopo il fattaccio si dà la caccia alle streghe.

l'Unione Europea, alla sua nascita, avrebbe dovuto plasmare al meglio la collaborazione fra le polizie europee.

E' pur vero che quello che è successo in Spagna riguarda per lo più un problema locale. Ossia la mancanza di dialogo fra le autorità spagnole con quelle della Catalogna, in relazione della continua volontà di separarsi dell'intera nazione spagnola. Eppure il non dialogo fra forze investigative di un certo rango avvenne anche nel famigerato 11 settembre del 2001, in cui la C.I.A.

e l'F.B.I. non si scambiarono le interessanti informazioni che avevano al riguardo a quello che poi sarebbe successo.

Certo l'Europa non è come gli Stati Uniti e forse mai lo sarà. Ma se ci fossero più scambi di informazioni e più controlli verso quei gruppi sospettati di essere cellule terroristiche, di sicuro ci sarebbero ugualmente attentati ma di numero minore.

il continente europeo, proprio a causa della libera circolazione delle persone, si è rivelato essere troppo vulnerabile a ciò. E adesso l'Isis ha affermato che i prossimi saremo noi italiani.