Inutile nascondersi dietro un dito: chi si aspettava un grande colpo dall'Inter è stato deluso. A lungo, nel corso delle settimane di calciomercato ed anche prima, alla società nerazzurra sono stati associati nomi roboanti, piste che riscaldavano gli animi dei tifosi e a mano a mano che ciascuna di essa si allontanava si registrava un certo malcontento da parte della tifoseria che riteneva che la rifondazione nerazzurra dovesse necessariamente passare dall'arrivo di grandi nomi. Le buone prestazioni nel precampionato e la doppia vittoria nelle prime due gare di campionato hanno un po' ricacciato indietro questi pensieri, perché fino ad ora la scelta di puntare su un grande allenatore come Luciano Spalletti e la volontà di reperire sul mercato solo calciatori che fossero funzionali e già pronti per il campionato italiano, senza spendere cifre folli, sembra pagare.
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Facendo un rapido calcolo, sono dieci i volti nuovi che sono arrivati dalle parti di Appiano Gentile per un investimento che si avvicina ai 90 milioni di euro.
Una cifra che viene mitigata dai 26 milioni dai calciatori che invece hanno lasciato la maglia nerazzurra.Un disavanzo di sessanta milioni che non sembra preoccupare troppo nè Suning, nè chi si cura di far rientrare il bilancio nerazzurro all'interno dei parametri disposti dal Fair Play Finanziario. Una cifra necessaria a rafforzare, come è stato fatto, la squadra senza svenarsi ed esporsi troppo sotto il profilo economico.
Il monte ingaggi
In molti si saranno accorti quanto la società si sia prodigata nel tentativo di cercare una sistemazione a dei calciatori che risultavano essere in esubero, ma che allo stesso tempo gravavano come zavorre sul bilancio. Mettendo insieme gli stipendi percepiti da Kondogbia, Jovetic e Gabigol si superavano facilmente i dieci milioni che, a bilancio, vanno considerati al lordo e quindi doppi.
La loro cessione è stata una delle strategie attraverso cui si è riusciti ad alleggerire il monte stipendi, sebbene nel caso del brasiliano gli emolumenti continuino ad essere pagati assieme al Benfica. Il monte ingaggi è passato da quasi 95 milioni di euro a 86, segnando una riduzione del 9%. E attenzione non mancano le plusvalenze che potrebbero essere generate dalle cessioni in prestito con obbligo di riscatto, come nel caso di Murillo, Biabiany ed Ansaldi. In attesa che il campo dia le gioie che i tifosi si aspettano, ci sono quelle del bilancio.