Quando si parla della pittura di Egon Schiele, sensualità e seduzione sono i primi aggettivi che ci sovvengono e la connotano. Esponente dell'Espressionismo e uomo tormentato, come gran parte di coloro facenti parte della società dell'epoca alle soglie del 1914, riversa i suoi stessi tormenti all'interno delle sue tele, nei suoi disegni filiformi, spigolosi, che sembrano quasi abbozzati da un tratto nevrotico e nervoso ma che raccontano tanto, tutto. Attraverso la sua arte racconta la fragilità, a volte la sua, la paura, la drammaticità: non a caso i modelli ritratti sembrano rassegnati ad una sorte probabilmente funesta, senza alcuna possibilità di riscatto, testimoni passivi e inermi della storia e della società del tempo.

Nonostante le non favorevoli condizioni dell'epoca, però, riesce a tirar fuori da essi una grande carica di erotismo, di sensualità testimoniata dai nudi (anche autoritratti), numerosi, a cui ha dato vita con estrema finezza, eleganza, nettamente lontano dagli stereotipi a cui siamo abituati oggi.

Anche i femminili corpi adolescenziali, anch'essi spesso nudi, sono protagonisti di molti suoi ritratti: nella loro asciuttezza seducono chi guarda, ammaliano nelle loro pose morbide nonostante la spigolosità e la crudeltà del tratto.

Nel 2018 ricorrerà il centenario della scomparsa di Egon Schiele ergo si è ben pensato di celebrarlo dedicando mostre ed eventi al grande artista. I musei austriaci - l'Austria è, difatti, la nazione che ha dato i natali a Schiele - sono in prima linea, in fermento per questo dovuto ricordo tanto che hanno realizzato dei manifesti che riproducono due opere famose dell'artista Nudo maschile seduto (autoritratto) e Ragazze con calze arancioni.

Per pubblicizzare al meglio gli eventi, l'ente del turismo viennese decide di estendere i manifesti per il territorio Europeo, ma l'effetto è spiazzante.

Infatti a Londra le immagini sono state rifiutate. La compagnia di trasporti londinese ha dichiarato di ritenere le opere di Schiele un po' troppo spinte per essere esposte in metropolitana, alla mercè di tutti.

Spinte, altresì, sono state considerate le immagini riinviate ma modificate, con i genitali in vista - che tanto hanno sconvolto la pubblica morale - pixellati.

Intelligentemente e non demordendo, l'ente al turismo di Vienna decide di inviare nuovamente i manifesti ma questa volta censurati da dei riquadri bianchi riportanti la scritta SORRY, 100 years old but still daring today (“Siamo spiacenti, hanno cento anni ma sono ancora troppo audaci”).

Una riflessione al riguardo sorge spontanea. Cento anni fa, probabilmente, la società non si trovava pronta ad accettare le audacità di artisti come Schiele, artisti che nonostante tutto sono andati avanti scrivendo un bel capitolo nel grandissimo libro della storia dell'arte e i cui echi rimbombano sino ai giorni nostri, dimostrando come fossero anni luce più avanti rispetto alla società in cui vivevano. Assolutamente normale, tra il pubblico e i fruitori, era lo scandalo, poiché abituati ad un'Arte tradizionale, classica senza troppi estri.

Ma oggi, 2017, è assolutamente inconcepibile e in egual maniera ignorante asserire implicitamente di sentirsi disturbati da tele che hanno fatto la storia, firmate da un grande nome.

Inconcepibile nascondersi dietro un finto perbenismo, un' allucinante ipocrisia in un'epoca in cui siamo circondati davvero da persone, azioni, notizie che dovrebbero scatenare la pruderie comune e che invece passano inosservate, magari non interessano e le si lasciano scivolare addosso, quando magari proprio ciò a cui non si presta la giusta attenzione è ciò che lede maggiormente.

Stigmatizzare e censurare l'arte è la conseguenza di una società indietro di diecimila passi, che è stata incapace di evolversi culturalmente. Una società paragonata a quella di cent'anni fa e non è un complimento. Non dobbiamo ritenerci un popolo progredito solo perché la tecnologia è cresciuta di pari passo con il susseguirsi degli anni.

Possiamo ritenerci un popolo davvero progredito quando la capacità di pensare e l'ampliare i propri orizzonti ha la meglio su tutto.

La sete di conoscenza aiuta a vivere meglio, questo è risaputo. Ma è chiaro, dinanzi a queste notizie, che si è ritenuto opportuno morire disidratati.