Il Napoli vincerà lo scudetto. Non lo dice l'oroscopo di Paolo Fox, ma tre indizi fanno una prova e allora vediamo quali sono questi tre indizi. Intanto, il Napoli di Maurizio Sarri è primo in classifica, il che significa che - se da qui alla fine dovesse vincerle tutte - sarebbe campione d'Italia. Solo un punticino in più della Juventus, è vero, e lo scontro diretto in trasferta, ma intanto - e da parecchie giornate - fa la lepre. Non pare avere più il difetto che contraddistingueva la squadra azzurra fino all'anno scorso: il braccino corto del tennista, la paura di sbagliare, le vertigini da primato.

Il Napoli vincerà lo scudetto anche perché gli arbitri hanno un occhio di riguardo per i partenopei. Non da ieri, contro il Bologna, quando un braccio malandrino di Koulibaly non è stato visto e una spintarella su Callejon è diventata invece calcio di rigore. Il Napoli aveva goduto della benevolenza dei direttori di gara anche in altre partite, vedi Crotone. E potremmo citarne tante altre, ma il concetto è chiaro. Non si dice che gli arbitri stanno dalla parte dei forti? Bene, il Napoli ormai è forte e dunque la sudditanza psicologica invade la mente di chi deve fischiare.

Infine, il terzo indizio riguarda il prosieguo della stagione. Il Napoli non ha più la Champions League, ma una Europa League sicuramente più gestibile; non ha più la Coppa Italia, il che significa un minimo di due e un massimo di tre partite in più.

Cose che invece la Juventus ha: sia la Champions, sia il trofeo nazionale, a cominciare da domani contro l'Atalanta.

Napoli e Juventus, scudetto e Var

Negli anni si è discusso di una Juventus a prova di decisioni arbitrali. Diciamo pure le cose come stanno secondo l'opinione pubblica: la Juventus è Rubentus (pure Rubbentus). Ossia avrebbe vinto tanto in Italia perché indiscutibilmente privilegiata dagli arbitri, dal sistema.

Rubando qua e là. Poi è arrivato il Var e tutti hanno esultato: dopo sei scudetti consecutivi, la marcia bianconera si sarebbe sicuramente fermata di fronte al supporto tecnologico.

Beh, al momento, i bianconeri di Massimiliano Allegri sono effettivamente secondi in classifica (e non primi), ma il Var inizia a scontentare tutti.

L'ultimo turno di Serie A è stato uno scempio arbitrale. E il Napoli ne ha beneficiato a piene mani, rimontando il Bologna con super Mertens e almeno due decisioni che, se invertite, avrebbero potuto cambiare l'esito del match. Nessun Var ha cambiato le carte in tavola. Veramente lo scudetto andrà a chi avrà avuto più favori arbitrali a suo favore? Un po' squallido, ma se finora si è sempre detto che era la Juve la bella dei direttori di gara e perciò vinceva, dovesse essere il Napoli a spuntarla, non si potrebbero non citare tutti gli errori (orrori) arbitrali a favore dell'undici di Maurizio Sarri.

Non si tratta di tifo, ma di realtà. Oppure, diciamo che gli arbitri non contano mai. O meglio, che sono esseri umani e sbagliano anche loro, che non c'è mai stato alcun disegno in favore di nessuno.

Che il Var è pur sempre governato da altri arbitri, dunque uomini in carne e ossa, che possono fare errori. Ma è stato così sempre, non a comando a seconda di chi vince il campionato. Sarebbe tutto più bello, non trovate?

Scudetto al Napoli: il terzo della storia

Scudetto al Napoli, e i napoletani possono pure fare gli scongiuri. Sarebbe il terzo della storia, dopo i due dell'epoca di Diego Maradona. Sarebbe lo scudetto di Aurelio De Laurentiis, che ha riportato il Napoli dalla C alla A, poi nei quartieri altissimi della classifica. Sarebbe lo scudetto di Maurizio Sarri, che ha regalato il bel gioco al suo tridente. Sarebbe lo scudetto anche dei pianti di Sarri stesso, che non passa giornata che non protesti perché gioca dopo, perché c'è la penombra, perché gli arbitri (toh, di nuovo loro) espellono due giocatori del Chievo contro la Juventus.

Un Sarri che cerca di imitare Mourinho, non avendo però lo stesso appeal.

Sarebbe il primo scudetto del Var. Che ha segnato diverse reti, diciamolo. Strumento utile in alcuni casi, non in tutti. Soggetto a errori. Sarebbe lo scudetto della metà italiana anti juventina, stanca dei sei anni di vittorie, titoli e felicità sabaude. In tanti hanno parlato già in estate, proseguendo poi durante questi mesi: se vince di nuovo la Juve, il campionato diventa come quelli monotoni dell'Est. Basta con la Juve campione, sarebbe un bene per il nostro calcio.

Poi sono arrivate le frecciatine via twitter, le frasi in diretta e in tv sul contesto sociale. Insomma, una campagna mediatica che tende a volere il Napoli campione.

Festeggerebbe non solo la città del Vesuvio, ma ci sarebbero caroselli pure a Roma, Firenze, Milano e chissà dove. Il settimo titolo della Juventus, consecutivo, viene visto come una sciagura da tutti, tranne che dai tifosi juventini. Il Napoli dunque è visto con simpatia e benevolenza dagli arbitri, dai media e dall'opinione pubblica. Il vessillo del Sud che lavora bene, che investe in modo oculato. Contro il solito Nord ricco e sfrontato, che si va a prendere Higuain e Pjanic dalle due principali sfidanti. Insomma, tutti pronti allo sberleffo contro la Juventus e gli juventini. Tutti pronti a salire sul Ciuccio. Ma sarà davvero così, alla fine?