Come un fulmine a ciel sereno, è arrivata nella mattinata di oggi 8 febbraio, la nota del Prefetto dI BAT che ha stabilito di far disputare la gara Bisceglie-Lecce, anticipo della 25ª giornata nel girone C del campionato di Serie C, a porte chiuse. Pertanto, l'incontro, in programma domani alle ore 20,45, sarà disputato in assenza di pubblico e tutti i tagliandi venduti in precedenza saranno annullati e rimborsati.

Porte chiuse per 'criticità strutturali'

All'origine del provvedimento prefettizio ci sono, come si legge nella nota, 'criticità strutturali' dello stadio 'G.

Ventura' di Bisceglie, che forse non è in grado di ospitare manifestazioni di un certo peso o magari non può reggere l'impatto organizzativo di una gara che poteva avere un buon riscontro in fatto di pubblico. Ma la domanda, direbbe qualcuno, sorge spontanea: è mai possibile che la massima autorità territoriale si sia accorta alla 25a giornata che lo stadio di Bisceglie non ha i crismi o le giuste autorizzazioni per la serie C? E' ammissibile che tale decisione sia scaturita proprio in occasione di una gara importante e delicata dal forte richiamo di pubblico che poteva presentare qualche problema per la gestione della sicurezza all'esterno e all'interno dello stadio? Ma, allora perchè lo stadio G.

Ventura è stato dichiarato agibile e capace di ospitare eventi calcistici per la serie C? Tutte domande che, forse, rimarranno inascoltate, in quanto qualunque possa essere la ragione del provvedimento non troveranno mai il giustificato motivo.

Lo stadio 'Esseneto' chiuso per la mancanza di adeguato impianto di illuminazione

Tanto per non dimenticare, occorre ricordare che lo stadio 'Esseneto' di Agrigento non ha avuto mai l'ok da parte delle istituzioni federali in quanto sprovvisto di adeguato impianto di illuminazione. La squadra cittadina, l'Akragas ha giocato e continua a giocare tutte le gare interne sul neutro di Siracusa con tutte le conseguenze del caso.

Eppure lo stadio di Bisceglie è stato ristrutturato, dispone di una tribuna, di una pista di atletica leggera e di un regolare impianto di illuminazione, oltre ad avere una capienza di 5000 posti e di regolari dimensioni del terreno di gioco. Insomma, non è messo peggio di altri impianti di serie C.

Evidentemente, la difficoltà emersa sotto l'aspetto dell'ordine pubblico, può avere indotto il Prefetto a 'mascherare' una decisione che, altrimenti, non poteva prendere per non creare discriminazione di trattamento tra i tifosi di casa e quelli provenienti da Lecce.

Qualunque sia la vera causa del decreto prefettizio, chi esce nuovamente sconfitto da questa vicenda è il povero calcio della serie C che oltre agli sciagurati fallimenti ed alle continue penalizzazioni a carico dei club, deve fare i conti con le cervellotiche decisioni delle Autorità territoriali di Provincia.