Giorgia Meloni è l'unica candidata premier donna alle prossime elezioni Il 4 marzo si avvicina, i partiti politici stanno scaldando i motori, sperando di conquistare quel fatidico 40% che consentirebbe di governare senza andare in apnea alle Camere. Fin qui tutto giusto, tutto normale. L'anomalia sta nel fatto che nei simboli dei tanti partiti politici che concorreranno alle prossime elezioni politiche l'unico simbolo con il nome di una donna in bella vista sarà quello di Fratelli d'Italia con il nome di Giorgia Meloni. In un periodo in cui gli uomini la fanno da padrona, da Berlusconi a Salvini, da Renzi a Grasso la Meloni è l'unica che concorrerà per assicurarsi la poltrona di Palazzo Chigi non solo contro gli avversari tradizionali costituiti dal centro-sinistra e dal Movimento Cinque Stelle ma anche dai suoi competitors interni Silvio Berlusconi (o chi per lui essendo incandidabile) e Matteo Salvini.

Una sfida Meloni-Boldrini per lo scettro di donne leader in politica?

Insomma la battaglia condotta dalla leader di Fratelli d'Italia non sembra più solo una battaglia politica per la leadership di una coalizione, bensi uno sdogamento ben più profondo: ovvero essere la prima Presidente del Consiglio donna del nostro Paese. A chi le dice che ciò non avverrà in quanto i sondaggi danno il suo partito poco sopra il 5% lei risponde che a decidere non sono i sondaggi ma sono gli elettori. Insomma la sicurezza nel riuscire in questa ardua impresa di certo non le manca. Dalla sua parte un dato: fu ed è tutt'ora il ministro più giovane della storia Repubblicana, ciò avvenne nel Governo Berlusconi 2006-2011 a soli 31 anni ed a cui fu assegnato il Ministero dello sport.

Le uniche che sono riuscite ad avere un incarico migliore furono indubbiamente Irene Pivetti ed oggi Laura Boldrini che ad ogni modo con le sue battaglie femministe e sull'immigrazione è riuscita a ricucirsi uno spazio importante nella politica italiana.

Il Presidente della Camera infatti si è riuscita comunque a ritagliare uno spazio importante all'interno della sua formazione politica Liberi e Uguali di Pietro Grasso. A poche settimane dalle elezioni, stanno girando in lungo ed in largo l'Italia per poter raggiungere questo obiettivo in un Paese che vede le donne ancora in posizione subordinata anche all'interno dello stesso Parlamento se si considera che comunque la si veda, l'ottanta per cento dei Parlamentari è un uomo.