Da ormai qualche giorno sono note le liste ufficiali di candidati che i vari partiti presenteranno in occasione delle Elezioni politiche del 4 marzo. Molto è stato detto sulle esclusioni eccellenti e viceversa sui nomi che a sorpresa hanno deciso di cimentarsi con il giudizio dei cittadini nel segreto dell'urna. Molto meno è stato detto invece riguardo alle personalità che in questa Legislatura appena finita hanno avuto addirittura il ruolo di Ministro dentro ai vari Governi, che però per un motivo o per un altro non saranno della partita elettorale di questa primavera: vediamoli uno ad uno.
La maggioranza dei Ministri del Governo Letta non si candida alle elezioni: saranno fuori in 13 su 21
Ricordiamo che in questi 5 anni il Paese ha avuto tre distinti Governi, tutti guidati da un diverso esponente del Partito Democratico. Due mesi dopo le elezioni politiche del febbraio 2013 si insediò il Governo di Enrico Letta, il quale nacque come una "grande coalizione" fra PD, PDL e Scelta Civica e rimase in carica per dieci mesi, fino al febbraio 2014. Andando a rileggere l'elenco dei ministri di Letta troviamo che sono davvero moltissimi i Ministri di quell'Esecutivo a non presentarsi al voto degli elettori in questo 2018: a partire dallo stesso Premier Letta, che da circa due anni ormai si è dimesso da parlamentare per insegnare all'università a Parigi.
Non saranno della partita elettorale neanche l'allora vicepremier Angelino Alfano, uno dei pochi ad aver mantenuto un incarico ministeriale per l'intera Legislatura ma che ha poi deciso di non ricandidarsi contestualmente all'implosione del Nuovo Centrodestra. Non sarà della tenzone elettorale neanche l'allora ministra dell'istruzione Maria Chiara Carrozza, eletta deputata dal PD di Bersani nel 2013 e oggi non ricandidata; così come manca da questa contesa elettorale l'allora ministra dell'Integrazione Cécile Kyenge, la quale è attualmente europarlamentare del PD.
Rimarrà fuori dal prossimo Parlamento anche l'ex ministro della Difesa Mario Mauro, all'epoca in quota Scelta Civica e successivamente in altre formazioni centriste. E a proposito di centristi, non si candida neppure il siciliano Giampiero D'Alia, ex ministro della Semplificazione e Pubblica Amministrazione, che ha da poco reso noto il proprio addio alla vita politica.
Più prevedibili le non ricandidature di altri ministri del Governo Letta come la Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, il titolare dell'Economia Fabrizio Saccomanni e quello del ministero del Lavoro Enrico Giovannini, in quanto erano tecnici indipendenti. Stesso discorso per Enzo Moavero Milanesi, titolare degli Affari Europei e Carlo Trigilia, ex ministro della coesione territoriale, i quali non erano parlamentari seppur in quota rispettivamente a Scelta Civica e al PD. Fuori dalle liste anche Josefa Idem, che fu per poche settimane ministro delle Pari Opportunità e Sport, la quale ha recentemente deciso di non candidarsi dopo 5 anni in Senato, e Massimo Bray, ministro dei Beni Culturali che si era dimesso poi anche da deputato nel 2015 per dedicarsi a tempo pieno al lavoro in Treccani.
In pratica la maggioranza assoluta dei membri del Governo Letta non faranno parte del nuovo Parlamento: saranno infatti solo 8 i Ministri in carica nel primo Esecutivo di questa Legislatura a ripresentarsi alle elezioni, contro i 13 che non lo faranno.
Diversi anche i ministri di Renzi e Gentiloni che non si candidano alle elezioni politiche
Passando al Governo di Matteo Renzi, rimasto in carica dal febbraio 2014 fino al dicembre 2016 dopo il Referendum costituzionale, ma di fatto parlando anche del Governo Gentiloni (che aveva mantenuto praticamente tutti i ministri del precedente Esecutivo), osserviamo che anche in questo caso ci sono diversi membri del Consiglio dei Ministri che non si ripresenteranno alle elezioni del 2018.
A parte il già citato Angelino Alfano, mancherà nel prossimo Parlamento il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il quale pur essendo in quota PD non era comunque parlamentare in carica e non proverà a diventarlo alle imminenti elezioni. Così come i cittadini non potranno votare l'ex ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, la quale era inizialmente in quota Scelta Civica, prima di passare al PD nel 2015: la politica toscana fu poi una delle poche a non essere riconfermata nel Governo Gentiloni, venendo sostituita da Valeria Fedeli. Fuori dalle aule parlamentari sarà anche Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente ex UdC e poi dei Centristi per l'Europa di Casini, il quale però sarebbe intenzionato nei prossimi anni a candidarsi come sindaco di Bologna.
Non si presenta alle urne, anche se è spesso sotto i riflettori come possibile uomo di mediazione dopo le elezioni, il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. E a proposito, all'elenco dei non candidati per completezza va inclusa anche Federica Guidi, che dopo due anni da ministro dello Sviluppo Economico si era dimessa a seguito di alcune intercettazioni sul caso Eni: l'imprenditrice non era comunque esponente di alcun partito e non era parlamentare in carica. Non sarà naturalmente della partita elettorale neanche Federica Mogherini, ex ministro degli Esteri del Governo Renzi, che dal novembre 2014 è Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza dal 1° novembre 2014.
Infine non si candida alle elezioni, dopo ben 31 anni trascorsi ininterrottamente in Parlamento, 19 alla Camera e 12 al Senato, neppure Anna Finocchiaro, che è stata ministro dei Rapporti con il Parlamento nell'ultimo anno e mezzo durante il Governo Gentiloni.
Complessivamente in questa carrellata abbiamo elencato quindi un totale di 20 persone che in questi ultimi cinque anni della XVII Legislatura hanno avuto responsabilità di Governo, come Ministri, Vice-premier o addirittura Presidente del Consiglio, ma che non si presentano al giudizio degli elettori il prossimo 4 marzo.