Nella vita Politica odierna, sembrerebbe che la figura del presidente del Consiglio non conti più. Di Maio si è preoccupato di definirne il ruolo nei termini di un “semplice esecutore”, banalmente qualcuno a cui consegnare la patata bollente dei contratti governativi stilati dai partiti perché possano essere declamati a gran voce in Parlamento.

Cosa dice la Costituzione

Ma è veramente così? La Costituzione del nostro paese ne chiarisce il ruolo nell’articolo 95: “Il presidente del Consiglio dirige la politica generale del governo e ne è responsabile.

Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri”.

La lunga sequela dei "premier terzi"

A giudicare dalla situazione attuale, che vede una lunga sequela di “premier terzi”, come vengono ultimamente recensiti i candidati di Palazzo Chigi, difficilmente si riuscirebbe a mantenere l’unità del progetto politico, per via delle innumerevoli frammentazioni intestine ai partiti. L’unica soluzione che si profila per Mattarella è la concessione dell’incarico a un suo portavoce? E pensare che fino a qualche anno fa la scelta del presidente godeva di un’aura di sacralità.

L'Italia di ieri, l'Italia di oggi

Dai tempi in cui l’onda del successo politico veniva cavalcata da Craxi, cioè da un trentennio a questa parte, la vita politica italiana si schiera a favore di una maggiore attribuzione di maggiori poteri al presidente del Consiglio, intonando un controcanto rispetto a quanto previsto dal nostro foglio costituzionale, a detta di molti troppo ingenuo nell’assicurare all’esecutivo la prevista autonomia dal Parlamento.

Anche il nome di "Seconda" Repubblica deriva proprio dalla nuova possibilità per i cittadini di scegliere il nome del proprio premier al momento delle elezioni, per poi approdare all’Italicum di Renzi che volente o nolente prevedeva l’elezione diretta del capo del governo mediante il ballottaggio.

Dunque, i progetti di riforma attuati dal 2006 al 2016 erano volti a rafforzare l’esecutivo.

Questo sarebbe servito all’Italia a tenere il passo con la democrazia europea, impegnata a garantire l’ascolto più ampio possibile della volontà popolare. Tutta questa didattica politica è stata ribaltata in poco tempo. Per guidare un governo che dovrebbe resistere per la durata prevista per una legislatura, si cerca un presidente come il meccanico quando la macchina si rompe nel weekend.