Gli eventi politici che si sono succeduti alle elezioni del 4 marzo 2018 hanno alimentato la polemica tra i partiti. Le due formazioni emergenti, Lega e M5S, con tutti gli altri, si sono scontrate dialetticamente, senza molti complimenti. I mancati accordi per la ricerca di una maggioranza per governare ha poi infiammato il clima, e non sono mancate accuse di 'populismo' ai vincitori delle elezioni. Si è fatto un vero abuso di questo termine, usato quasi sempre in modo distorto, anche da parte di giornalisti. E' stato accusato di populismo chi vuole innovare e difendere i diritti calpestati, oppure chi elenca le cose sbagliate fatte da politici del passato.

Le cose stanno cambiando, il 'politichese sta scomparendo e, impropriamente, cominciano ad abbondare 'i vaffa'. Insomma una nuova era: comincia la Terza Repubblica.

Incarico a Giuseppe Conte

Ieri 23/05/2018 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato al Quirinale il prof. Giuseppe Conte, per conferirgli l'incarico di formare un nuovo Governo. Comincia così la fase costruttiva della formazioni di un nuovo esecutivo. Il Presidente designato ha ringraziato (come per prassi) il Capo dello Stato per la fiducia accordatagli ed ha accettato con riserva. Già da oggi partono le consultazioni e si avvia un cambiamento che tutti sperano. Tra qualche giorno avremo l'elenco dei nuovi ministri da sottoporre all'approvazione del Presidente della Repubblica, così che possa iniziare a lavorare il governo che dovrà realizzare il programma già concordato dai vincitori.

I problemi da risolvere sono numerosi, e il popolo aspetta trepidante.

Bisogna partire dalle cose semplici, ad esempio dalla bolletta della luce, che è aumentata a dismisura negli ultimi anni. Su detta bolletta solo una parte minoritaria è dovuta al consumo di energia, il resto (trasporto di energia, contatore ecc.) sono balzelli.

Un risparmio di 50 euro al mese sulla bolletta rappresenterebbe 'per tutti' un aumento del salario, stipendio, pensione, di 600 euro annui.

Il lavoro al centro

Può sembrare banale, ma queste sono le cose possibili e utili per tutti. Insomma torniamo al concreto e non alle chiacchiere. La nostra collaborazione sarà finalizzata a segnalare le richieste del popolo, che più pesano sulla vita quotidiana.

E non ci stancheremo di continuare. E' chiaro che al centro di tutto c'è il lavoro, che manca. Gli sforzi devono andare in quella direzione, perché si sviluppi un processo virtuoso che trascini con se tutto il resto, in senso positivo. Importante è dare una mano a chi si impegna ad investire: essi hanno bisogno, non di regalie, ma di possibilità di accesso al credito bancario, che ora è negato. L'opposizione seria è quella che, pur criticando, è costruttiva e stimolante. Il coro di 'Gufi' non aiuta nessuno: mette solo in evidenza l'inconsistenza di una parte della Politica.