Circa 3 miliardi di persone si connettono ogni giorno a internet. La maggior parte di queste lo fa per utilizzare i social network: per lavoro, per tenersi in contatto con gli amici o per divertimento. Negli ultimi anni, le tendenze degli utenti ad utilizzare queste piattaforme di comunicazione e la diffusione sul mercato degli innumerevoli dispositivi mobili hanno fatto diventare i social network gli indiscussi padroni della comunicazione mediatica sul web. Possiamo dire quindi che taluni rappresentano l'eccellenza dei social media.

La nascita dei social network

Il primo social network venne creato nel 1997 con il nome di SixDegrees.com, il cui obiettivo era quello di creare relazioni fra persone. La notorietà del social crebbe fin da subito ma a causa della creazione di profili falsi molti utenti iniziarono ad utilizzare un nuovo sito chiamato Myspace.com, un blog contenente giochi e oroscopo, il cui intento era quello di dare uno spazio ai giovani dove poterli far esprimere, personalizzando ogni pagina a proprio piacimento.

La nascita di Facebook

La vera svolta però avvenne nel 2004 quando uno studente di nome Mark Zuckerberg creò Facebook. Ad oggi il social si distingue dalle altre piattaforme virtuali per le sue particolari caratteristiche, quali la tracciabilità delle azioni svolte anche a distanza di anni, la possibilità di cercare e trovare vecchie fotografie, messaggi, commenti o condivisioni, oppure la tutela della privacy nell'impossibilità di scoprire chi abbia visitato una o più volte il nostro profilo.

Inoltre, con le numerose lingue a disposizione, offre la possibilità di creare pagine pubbliche che affrontano diverse tematiche che nel contempo possono raggiungere un pubblico distante migliaia di km.

Si può affermare, senza ombra di dubbio, che tra le piattaforme sulla rete Facebook è la più popolare. Anche nell'ambito del marketing, questa piattaforma, svolge un ruolo cruciale.

Soprattutto attraverso Marketplace, particolare sezione specializzata nella vendita di oggetti simile ad Ebay o Kijiji. Un vero e proprio stravolgimento del settore commerciale.

Instagram in costante crescita

Per notorietà segue Instagram con più di 500 milioni di visitatori al mese ed un numero di iscritti in costante aumento, soprattutto tra i giovani.

Il suo uso è semplice. Una volta iscritti vi è la possibilità di pubblicare foto o video, con la possibilità di apprezzare quanto esposto attraverso la pressione sul cuoricino che corrisponde al like. Peculiarità che lo caratterizza è l'uso degli hashtag, il simbolo del cancelletto (#) associato a una o più parole chiave per catalogare le stesse foto o video e consentire agli altri utenti di seguire un particolare trend.

Anche YouTube tra i social network

Anche YouTube rientra nella categoria dei social network visto che attraverso di essa si possono condividere video, anche in diretta, commentarli, costruire canali e seguire quelli altrui. Per di più è il secondo motore di ricerca al mondo dopo Google, utilizzato soprattutto dai giovani per effettuare ricerche.

Twitter, una rivoluzione sociale

Negli ultimi anni, allo stesso modo degli altri social, anche Twitter ha rivoluzionato il mondo della comunicazione, offrendo a tutti i suoi iscritti un portale gratuito sul quale condividere i loro pensieri e le loro opinioni, allo stesso tempo permettendo di tenerli aggiornati su ciò che riguarda i vari ambiti della vita civile. La piattaforma in questi giorni è tornata alla ribalta della cronaca per errore al registro interno all'azienda che salvava le password senza nasconderle.

Linkedin, social dedicato al business lavorativo

Per quanto concerne il mondo del lavoro, un social designato a quanti fossero interessati al business, è Linkedin. L'obiettivo è quello di registrare membri che condividono con gli altri le esperienze lavorative, nonché le proprie competenze.

Pro e contro sull'utilizzo dei social

Studi recenti, infatti, hanno messo in evidenza un dato rilevante. Mentre le persone estroverse sembrano utilizzare i social per migliorare la loro posizione sociale, gli introversi lo utilizzerebbero per compensare le loro problematicità relazionali. Per questi soggetti i social possono rappresentare uno strumento per fuggire dalla realtà quotidiana e per ripararsi in un mondo fittizio, nel quale può risultare più semplice superare gli ostacoli e le umiliazioni che caratterizzano le interazioni reali. Riguardo questi ultimi, appare sempre più concreto il fenomeno del cyberbullismo. Un fenomeno messo in atto attraverso l'utilizzo di messaggi, foto e video offensivi con l'intento di screditare una o più persone, generalmente fragili, per un lungo periodo.

Gli autori sono spesso persone che la vittima conosce a scuola, nel proprio quartiere o in un'associazione. Chi ne è vittima, spesso può subire conseguenze molto gravi, come la perdita di fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione. Per contrastare tale fenomeno, i bambini e i giovani bersagli di atti di cyberbullismo dovrebbero chiedere aiuto ai genitori o ai propri docenti, i quali a loro volta con l'aiuto di un'assistente sociale o scolastico, potranno avviare provvedimenti disciplinari e nei casi più gravi denunciare alla Polizia per Telecomunicazioni. Inoltre con la nuova legge n° 71/2017 la parte offesa potrà richiedere l'oscuramento o la rimozione di contenuti di cyberbullismo quali pagine web, post, foto o video offensivi nelle quali si è vittime di minacce, offese o insulti.

Se è vero che i social hanno avvicinato le persone a noi distanti, allo stesso tempo hanno allontanato quelle a noi vicine, costruendo una falsa visione dell'amicizia, dettata dal numero di follower o like. Perciò dev'essere fondamentale considerare questi strumenti integrativi e non sostitutivi della vita reale.

La protezione dei dati personali

Il nuovo regolamento europeo circa la protezione dei dati personali di WhatsApp che verrà emanato dal prossimo 25 maggio, prevede l'innalzamento dell'età minima per potersi iscriversi, da 13 a 16 anni. Ma sullo sfondo rimangono forti ambiguità causate dall'estrema facilità con il quale è possibile iscriversi al programma di messaggistica istantanea, mentendo, ad esempio, sulla data di nascita. Non è ancora chiaro, quindi, come verrà controllata l'età dell'utente a meno che non vengano richiesti i documenti d'identità, che però rallenterebbero le procedure di controllo.