Venerdì primo giugno: la polizia è finalmente riuscita a fermare i colpevoli, accusati di aver stuprato una dodicenne lo scorso aprile. La violenza, consumatasi nel comune napoletano di Castellammare di Stabia, è stata confessata dalla vittima solamente dopo un mese di silenzio e dolore. Scioccanti le testimonianze della ragazzina che, nel raccontare agli inquirenti le dinamiche dello stupro, ha riportato anche un particolare agghiacciante: i bruti che hanno abusato di lei sarebbero stati dei minorenni.

Terribile anche la modalità di adescamento: la ragazza, infatti, avrebbe accettato un passaggio in scooter da uno dei tre per farsi accompagnare ad una festa ma, in realtà, il suo aguzzino l'avrebbe invece trascinata in un campo, dove l'avrebbe violentata a turno con altri due coetanei.

La violenza è stata filmata, l'incubo potrebbe perdurare

La dodicenne, assistita dall'avvocato Roberto Chiavarone, ha inoltre asserito di aver subito un ulteriore sopruso: la violenza sarebbe stata filmata, e alcuni video potrebbero essere resi virali.

Un incubo destinato dunque a perdurare e a rimanere lucido nelle menti della ragazza e di coloro che le vogliono bene. L'avvocato Chiavarone ha affermato che, almeno per ora, la volontà della famiglia è quella di tutelare la privacy della figlia e di starle vicino, affinché possa dimenticare il trauma subito. Rimangono ancora incerte le sorti degli stupratori, data la loro giovane età (compresa fra i 14 e i 16 anni).

Devianza giovanile in aumento, gli episodi recenti fanno pensare al peggio

Attori attivi e passivi di questo tipo di tragedie sono sempre più spesso i giovani. Drammatici eventi caratterizzati da violenza gratuita, infatti, si sono diffusi a macchia d'olio nell'ultimo periodo: dal bullismo alla diffamazione e alla pubblica offesa, sono proprio i ragazzi i protagonisti incontrastati di queste vicende vergognose.

Gli atteggiamenti di onnipotenza condivisi dai teenager, difatti, stanno prendendo il sopravvento, causando un disastro dopo l'altro: sentiamo parlare di baby gang, aggressioni ed episodi di bullismo nelle scuole.

Strumento indiscutibilmente facilitante (e probabilmente colpevole) della cattiveria giovanile sono i social media, tramite i quali i colpevoli condividono con i coetanei i gesti spregevoli, nella speranza di essere socialmente accettati.

Il problema ha, quindi, molteplici cause, a partire dal senso comune sociale e dai provvedimenti poco severi in merito a tali atti.

È perciò necessaria una sensibilizzazione sociale: la violenza deve essere estirpata dalla vita quotidiana, soprattutto da quella dei giovani.