Il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha compiuto il suo capolavoro politico. In appena 100 giorni di governo M5S - Lega, il Carroccio ha fatto scacco matto al Movimento. Il sondaggio commissionato a Ipsos dal Corriere della Sera, infatti, dà il partito di Salvini a circa il 33% dei consensi, mentre il M5S si attesta sul 30%, carente di quel 3% in più conquistato alle elezioni politiche dello scorso marzo. E' un passaggio di consensi che sta tutto nell'alleanza di Governo: a quanto pare, Di Maio scende e Salvini sale. La Lega ha quasi raggiunto, sempre virtualmente, il doppio dei consensi arrivati alle elezioni politiche tre mesi fa.

Possiamo ipotizzare da dove arrivino questi voti: ha probabilmente rosicchiato un po' dai 5 Stelle, appunto, e il resto si divide tra una buona percentuale di non votanti, che tornerebbero ad esprimere la propria preferenza sull' ex-partito di Bossi, e da un'erosione ancora inarrestabile di Forza Italia, relegata ormai a un misero 9%.

Sul piano concreto è il M5s che detta e scrive leggi

Sul piano degli atti non vi è una sola legge o decreto che porta il nome di Salvini o comunque riconducibile al suo partito. Di Maio, invece, è alquanto attivo sul piano pratico: decreto dignità e Ilva in primis sono il fiore all'occhiello di questi primi 3 mesi di governo per i sostenitori dell'esecutivo. Ma ormai gli elettori guardano ad altro; infatti, se Luigi Di Maio è chino a studiare leggi e/o decreti, Salvini è costantemente attivo sul piano social: una sparata al giorno via Twitter o Facebook, un comizio là, un evento qua e Matteo fa volare la Lega che ormai si attesta non solo come primo partito del centrodestra ma come primo partito politico nazionale.

Una vera e propria strategia quella di Matteo, mentre il Partito Democratico è ormai in caduta libera nei sondaggi, così come Forza Italia. Il successo di Salvini, infatti è dettato da una massiva presenza oltre che tra la gente anche online. Salvini non è più da tempo una figura di secondo piano nella politica italiana. Sui social specialmente, ad ogni suo post o ad ogni suo tweet si sprecano i commenti a favore dei suoi simpatizzanti e dei suoi sostenitori più accaniti.

Col suo atteggiamento si porta dietro anche dei dissidenti ma, da quello che si può dedurre dai sondaggi, il supporto per il vicepresidente del Consiglio sta attraversando un momento di sensibile crescita nell'elettorato.